“Siamo ancora nel pieno della seconda ondata di Sars-CoV-2, dicembre e gennaio saranno terribili per due motivi: per i problemi nell’accesso ai servizi e per le tante differenze a livello ragionale”. Lo ha affermato Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, nel suo intervento al quinto Orphan Drug Day-L’impatto della pandemia sui malati rari: destinati a tornare nell’ombra?, promosso online dall’Osservatorio malattie rare.
Galli: “Attenti all’esodo”
Oggi è il primario delle Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ilprofessor Massimo Galli, a rilanciare l’allarme – parlando ad Agorà su Rai 3 – con un monito ben preciso: non ripetere gli errori dell’estate. “Le avvisaglietemo che ci siano tutte, se sono vere le prenotazioni” su treni e aerei già complete per quei giorni. “Questo è un Paese – ha sottolineato Galli – in cui si pensa che le soluzioni individuali siano assolutamente lecite ma poi ti scagli contro gli altri che non si comportano nel modo giusto per garantire la sicurezza di tutti. Ma la sicurezza di tutti parte dai nostri comportamenti”.
“20mila morti evitabili”
Domenica in Italia è stato superato il numero complessivo di 60mila morti dovuti al Covid. A giudizio dello scienziato, almeno 20mila si sarebbero potuti evitare con comportamenti più virtuosi in estate. “E’ un conto che mi fa fatica fare: più di 20mila morti li avremmo potuti in larga misura evitare”. Quindi adesso è meglio stringere i denti ora per scongiurare una terza ondata. “Ovviamente sì , sono cose che stiamo ripetendo da giorni. Se riesci a stabilire una tendenza favorevole, vuol dire che le misure prese stanno dando risultati ma non vuol dire che il virus sia scomparso. Non cantiamo la stessa canzone che è stata cantata piu volte, anche spesso stonando, del periodo estivo… il mancato rispetto delle note di questa canzone ci ha portato alla terribile ripresa autunnale”.
Iss, età media deceduti 80 anni
L’età media delle vittime del Covid in Italia è sempre 80 anni, dopo che in estate era salita fino ad arrivare a 85 anni (la prima settimana di luglio per poi tornare a calare. Lo rileva l’Istituto Superiore di Sanità nel suo report periodico sulle caratteristiche dei pazienti deceduti. Quasi tutti, il 97%, con almeno una patologia pregressa: complessivamente, riferisce l’Iss, 180 pazienti (3,1% del campione) presentavano 0 patologie, 712 (12,4%) una patologia, 1060 (18,5%) 2 patologie e 3774 (65,9%) presentavano 3 o più patologie. Complessivamente, 4 decessi su 10 (39,9%) si sono verificati in Lombardia, ma la diversa distribuzione territoriale in questa seconda ondata ha cambiato le proporzioni: da marzo a maggio in Lombardia si registravano il 47,6% delle morti, quasi la metà del totale, per scendere al 32,3% nel periodo giugno-settembre e al 27% tra ottobre e dicembre.