“In Puglia stiamo attuando il piano impostato mesi fa, che ha visto prima raddoppiare i posti Covid, poi triplicarsi ed entro dicembre diventeranno quattro volte superiori rispetto a quelli che avevamo a marzo e aprile, durante la prima ondata. Inoltre abbiamo un RT pari a 1.06, tra i più bassi in Italia, e ancora un numero molto elevato di terapie intensive disponibili”. Lo ha detto Michele Emiliano a SkyTG24.
“Il nostro piano è stato individuato da mesi è finalizzato a consentire agli ospedali più importanti, che hanno dovuto sospendere le attività ordinarie, a riprenderle nei mesi che verranno. Si tratterà di consentire il trasferimento di tutti i pazienti in terapia intensiva in strutture più grandi, così da consentire ad un minor numero di anestesisti di presidiare più pazienti“.
Poi, sullo scenario attuale, dice: “Noi abbiamo lo stesso numero di decessi dell’Emilia Romagna, a parità di abitanti, ed è la cosa che mi addolora di più. Non c’è ragione di distinguere Nord e Sud su questo tema, siamo tutti sulla stessa barca. In tutta Italia i contagi sono 10-12 volte quelli della prima ondata, la verità è una sola: nessuno conosce bene questa malattia, anche gli scienziati più importanti del mondo sono stati sorpresi dall’entità della seconda ondata”.
Poi passa all’analisi delle “micce” che avrebbero riattivato il virus in Puglia. “Gli scienziati del Comitato tecnico scientifico di Roma ci hanno fatto fare le elezioni, avevano detto che a settembre andava benissimo. Noi invece chiedevamo di anticiparle a luglio, perché temevamo che avremmo innescato i contagi: sono stati migliaia e migliaia dopo le elezioni. D’altra parte, la Puglia viaggia più o meno con 15 giorni di ritardo rispetto alle altre regioni sui picchi perché abbiamo aperto le scuole 15 giorni dopo. Le ho spostate il più possibile perché sapevo che sarebbero state il principale motivo de reinnesto dell’epidemia”. “Abbiamo triplicato i posti letto Covid negli ospedali, adesso stiamo arrivando a quattro volte la disponibilità iniziale – conclude Emiliano -, il percorso si chiuderà a dicembre. Siamo arrivati al massimo, speriamo che la curva scenda. Quando abbiamo chiesto di fare tre grandi ospedali in Puglia, uno al Sud, uno a Bari e uno a Foggia, in modo tale da non intasare gli ospedali per le attività ordinarie, ci avevano detto di rafforzare i piccoli ospedali. Il problema però sono gli anestesisti, che non puoi distribuire perché altrimenti non ti bastano”.