Giunta Emiliano sì o Giunta Emiliano no? Il dubbio di Rosa Barone e degli altri pentastellati ingarbuglia le scelte del Governatore e riapre i giochi

Continua la consultazione nei territori, ogni consigliere regionale ha organizzato una riunione nella sua provincia e a Foggia il confronto pare essere stato molto “civile e rispettoso”

Iniziano ad esserci malumori a Bari nel Pd e nella tecnostruttura della Regione Puglia. Tensioni ratificate anche dal segretario regionale Marco Lacarra che ha quasi lanciato un ultimatum. Il M5S sta impiegando troppo tempo per decidere se accettare oppure no la proposta di ingresso in Giunta arrivata dal governatore Michele Emiliano.

E la loro non scelta, ancora appesa ad un voto sulla piattaforma Rousseau che tarda ad arrivare e che potrebbe essere posticipato dopo gli Stati Generali a cui interverranno i 4 leader, Giuseppe Conte, Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e Roberto Fico, sta impallando anche le altre, per chiari motivi di equilibri di genere.

Anzitutto c’è la questione dell’avvocata salentina Maraschio, il nome indicato dai vendoliani in accordo con i socialisti di Alberto Tedesco per il Welfare, indicazione osteggiata dai 40 firmatari, capeggiati dal candidato della Puglia Solidale e Verde e anestesista Felice Spaccavento. E in seconda battuta c’è la casella della Cultura, già rifiutata dal presidente della Treccani Massimo Bray. È ovvio che se la pentastellata foggiana Rosa Barone, la prescelta per la delega all’Ambiente, alla fine dovesse declinare l’offerta, alla Cultura dovrà andare necessariamente una donna. Ma è per ora complicato capire chi tra Simonetta Dellomonaco, attuale presidente dell’Apulia Film Commission, o altre, in lizza anche per altre strutture dipartimentali. Se di grilline ne dovessero entrare addirittura due, compresa l’eletta della Bat Grazia Di Bari, al Welfare potrebbe essere nominato un uomo, il segretario regionale di Sinistra Italiana Nico Bavaro. Così anche la Cultura potrebbe andare ad un altro uomo ed in pole position ci sarebbe l’ex presidente del TPP attuale direttore del Teatro di Brindisi e candidato alle regionali col Pd, Carmelo Grassi. O in seconda analisi Domenico De Santis, beffato dal ricalcolo.

Insomma, il MoVimento col suo tentennamento sta riaprendo molti giochi. Fonti grilline ammettono a l’Immediato che c’è ancora molta diatriba interna. E questo da un lato permette democrazia e partecipazione perché tutti stanno dicendo la loro, dall’ultimo attivista del meetup più ignoto di Puglia al più influente senatore pugliese, ma dall’altro rallenta in maniera esponenziale il processo decisionale. In mezzo alla scelta epocale esistenziale di alleanza strutturale col centrosinistra ci si è messo anche lo scontro istituzionale tra Michele Emiliano e la ministra Lucia Azzolina, che i pentastellati non possono di certo non sostenere e abbandonare al suo destino. Il fronte degli eletti regionali del MoVimento, fatta eccezione per l’irremovibile e coerente dibbattistiana Antonella Laricchia, è compatto per il Sì. Si entra in Giunta, ci si assume la responsabilità di governo, questo il loro refrain. Tuttavia continua la consultazione nei territori, ogni consigliere regionale ha organizzato una riunione nella sua provincia e a Foggia, nel territorio che più sarebbe coinvolto dall’accordo, il confronto pare essere stato molto “civile e rispettoso”. C’è da attendere quindi.

Sul tema è molto acido in una nota Raffaele Fitto. Eccola.

Michele Emiliano è stato proclamato il 29 ottobre scorso, sono quindi passati non 10, ma 13 giorni e apprendiamo dalla lettura dei giornali che non è questione di ore, perché si è in attesa della decisione del Movimento 5 Stelle se entrare meno in giunta. Quindi, benvenuti in Puglia, dove vige una sorta di autodeterminazione che prescinde dalle leggi che, per Emiliano – magistrato in aspettativa e ‘uomo di legge’ come lui ama definirsi – vuol dire che ha più peso la piattaforma Rousseau dello Statuto regionale. In un momento così drammatico, con numeri su contagi e decessi che ogni giorno crescono in modo spaventoso, appare incredibile che si possa trovare tempo per giocare al ‘poltrona -party’, sia per le gravissime carenze ed inadempienze dell’organizzazione sanitaria, sia per la drammatiche conseguenze economiche, evidenziate dalle stesse categorie produttive che chiedono a gran voce che si dia subito un Governo alla Regione.