Giorni cruciali per l’Italia. Sarà lockdown totale o si continuerà con la divisione per zone? Stando ai numeri snocciolati in questi giorni dal Governo e ripresi da Repubblica, da lunedì a mercoledì si sono registrati 93mila casi, rispetto agli 81mila degli stessi giorni della settimana precedente. Un incremento che è ritenuto contenuto. Nella settimana del 7 novembre i positivi non sarebbero raddoppiati, ma aumentati “solo” del 25,4%. Sempre i numeri, però – evidenzia Repubblica -, parlano di 623 morti in 24 ore (bollettino di ieri, ndr). E del record dei ricoveri totali dall’inizio dell’emergenza, oltre che di un ritmo di crescita dei malati in ospedale e in terapia intensiva che porterà in poche settimane al tilt.
Segnali contrastanti, appunto. Che però inducono il premier Conte a ribadire la volontà di procedere con il modello delle ordinanze regionali affidate a Speranza. Senza ascoltare i dubbi del Pd, che è convinto che alla fine bisognerà comunque arrivare a una chiusura generalizzata. Ieri sera – si legge sempre sulla testata fondata da Scalfari – sono affluiti nel database i numeri più recenti dei territori, oggi saranno elaborati e domani tradotti in decisioni. A rischiare l’ingresso in zona rossa sono tra le altre Puglia e Liguria (già arancioni), ma anche tre Regioni in giallo, però con un Rt oltre l’1,5: Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Oggi, tra l’altro, i tre governatori dovrebbero annunciare decisioni restrittive autonome.