Lettere anonime su affidamenti e consulenze in Ataf, il CdA: “Nulla da nascondere, denunciamo tutto alle autorità competenti”

Non erano bastate le dichiarazioni di ATAF SpA in seguito alla prima lettera anonima sopraggiunta ad alcune testate di informazione. La seconda lettera stavolta è firmata da sedicenti dipendenti ma con nomi che non risultano nelle anagrafiche di ATAF e che all’azienda risultano del tutto sconosciuti, probabilmente volutamente alterati.

“Le circostanze indicate nella missiva sono assolutamente non vere e facilmente confutabili – spiega il CdA, che prosegue –. Quando comunichiamo sui nostri canali, lo facciamo in totale trasparenza per rendere note ai cittadini informazioni di servizio e indicazioni in merito alla normativa, compresi i benefici di cui possono usufruire”.

In merito ai mezzi, il CdA ribadisce che, oltre agli autobus annunciati e in arrivo nel 2021, già da mesi è al lavoro insieme alla struttura tecnica per sopperire alle oggettive difficoltà di lunga data del parco vetture e per reperire mezzi idonei alle attuali esigenze, con diversi sopralluoghi, di cui il primo risalente al mese di luglio, con notevole anticipo rispetto al periodo scolastico.

La previsione di una collaborazione in materia fiscale affidata a un professionista esterno risale al lontano 2014, salvo l’aver dovuto provvedere, per una riorganizzazione interna degli uffici, alla copertura di un vuoto causato dal pensionamento anticipato di una professionalità dedita alla contabilità. Non esiste alcun conflitto di interesse del CdA in merito e il bilancio, regolarmente approvato nei termini di legge, è agli atti.

Anche in merito alla polemica sulla sostituzione dei climatizzatori nella sede di via di Motta della Regina, ATAF Spa si è rivolta ad una azienda regolarmente iscritta all’albo dei fornitori in tempo risalente, per sostituire macchinari obiettivamente vetusti o del tutto non funzionanti, in seguito alla riorganizzazione e centralizzazione degli uffici dell’azienda.

Parliamo infine di sanificazione: “È fatto noto che il CdA abbia più volte evidenziato gli aumenti non preventivati e non preventivabili delle spese, dovuti alle procedure di igienizzazione, sanificazione e disinfezione rese obbligatorie dalla legge ma ribadisce che tutto è avvenuto nella più totale trasparenza e nel rispetto del codice degli appalti, oltre che in condizioni di urgenza”.

La successione dei provvedimenti normativi e le relative prescrizioni, inoltre, hanno impedito la programmazione delle attività connesse ai dpcm e ai d.l. e legate alle dichiarazioni dello stato di emergenza, peraltro in continua evoluzione. Anzi, al contrario, nella situazione di sbando in cui è stato lasciato il trasporto pubblico, ATAF ha cercato di fare i salti mortali per cercare il più possibile di contenere i costi, pur dovendo sottostare in regola e puntualmente agli obblighi di legge, in uno stato di emergenza sanitaria mondiale. “Si è sempre proceduto – conclude infine il CdA – con richieste di preventivo ad aziende regolarmente iscritte al registro dei fornitori (anche quando non vi era necessità), comedimostrabile dalla documentazione di tutte le attività di questa governance, ricorrendo all’urgenza solo quando realmente e strettamente necessario. Produrre le determine e non gli atti endo procedimentali è chiaro intento diffamatorio ed, essendo la seconda lettera ‘anonima’, è chiaro esserci un secondo fine”.

Tutto falso, quindi, quanto riportato nelle lettere ma lo scherzo è bello se dura poco, per cui l’azienda procederà sporgendo denuncia alle autorità competenti per le affermazioni calunniose e diffamatorie in esse riportate e relazionando e documentando ogni singola attività e, quanto ai costi ‘lamentati’, all’ANAC per la cosiddetta congruità.