Non ce l’ha fatta a causa dell’eccezionale risultato dell’imprenditore del marmo Paolo Dell’Erba, ma l’imprenditrice turistica e culturale originaria di San Nicandro Garganico Annamaria Fallucchi è andata molto vicina all’elezione e con oltre 6mila voti, di cui ben 1900 a Foggia città, è risultata la donna più votata dell’intero centrodestra pugliese. La professoressa ed epidemiologa Danila De Vito, la anti Lopolaco, ad esempio, candidata nel pumo barese, ha totalizzato meno di 1000 voti.
Non sono bastati però i voti delle categorie agricole e datoriali del commercio a Fallucchi né il sostegno di Nicola Gatta, presidente della Provincia, sui Monti Dauni, dove tanti amministratori erano dalla sua parte per superare la corazzata apricenese del sindaco Antonio Potenza e del candidato Dell’Erba.
“Il rammarico per la mancata elezione c’è ed è ovvio, ma quello della candidata al Consiglio Regionale di Puglia Anna Maria Fallucchi può certamente definirsi un risultato fenomenale e la possibilità di entrare nel panorama politico dalla porta principale. L’imprenditrice garganica, alla sua prima esperienza elettorale, ha infatti collezionato 6188 preferenze ben distribuite tra Gargano, Monti Dauni e Tavoliere. Fallucchi è ufficialmente la candidata di centrodestra più suffragata in Puglia, seguita, con quasi 2000 preferenze di distacco rispetto ad altre donne dello stesso schieramento”, si legge in una nota del suo ufficio stampa.
E ancora: “Il rilancio del brand Capitanata nel panorama nazionale, cavallo di battaglia dell’imprenditrice di San Nicandro Garganico, ha convinto gli elettori di una terra da anni caduta nel dimenticatoio dagli organi di governo regionale e spesso bistrattata. Sarà proprio da questa necessità di valorizzazione di un territorio ricco di risorse come la provincia di Foggia che Anna Maria Fallucchi dovrà ripartire. E l’entusiasmo con cui ha affrontato la campagna elettorale appena terminata la dice lunga sull’avvenire politico di una donna decisa, caparbia e che conosce il territorio e le sue peculiarità come Fallucchi”.
Intanto dopo una campagna elettorale passata ad elogiare Matteo Salvini e a minimizzare l’assenza del Capitano al suo fianco e sui palchi, Raffaele Fitto alza i toni, dopo essere stato più volte pubblicamente attaccato dal leader della Lega.
Ecco la sua lettera.
Caro Salvini, da tre giorni in ogni dichiarazione parli di me! Mi verrebbe da dire “meglio mai che tardi”.
Mi sembra quantomeno ingeneroso puntare il dito sulla mia persona, invece, di fare un’analisi seria ed approfondita di quanto accaduto.
Ed allora, dopo aver resistito per lunghe giornate alla tentazione di risponderti, dato l’ingiusto fuoco di fila di dichiarazioni da parte tua e dei tuoi, mi vedo costretto a farlo, ponendo alcune domande.
Mi chiedo infatti come sarebbe finita, se:
– rispetto ad un anno fa la Lega, in Puglia, non avesse perso 16 punti percentuali: il doppio di quelli che sarebbero stati sufficienti per vincere! Tutti gli altri partiti della coalizione, invece, hanno tenuto molto bene o sono cresciuti;
– se il leader della Lega avesse citato il mio nome almeno una volta durante tutta la campagna elettorale;
– se non avessi dovuto rispondere almeno una volta al giorno alla domanda “perché Salvini non la cita e non la invita mai alle manifestazioni della Lega?”;
– se i dirigenti leghisti non avessero per mesi indebolito la mia candidatura senza mai proporre una opzione migliore, legittimata dal consenso.
Mi hai giudicato “il passato”: ma sei proprio convinto che il tuo gruppo dirigente pugliese rappresenti il nuovo? Ho combattuto lealmente, confrontandomi sempre con il consenso.
Ti ricordo che solo un anno fa, in occasione delle elezioni Europee, sono stato il più votato in Puglia.
Tra l’altro, se non hai guardato i numeri, ti inviterei a farlo per prendere atto che, in questa elezione regionale, ho preso 30.000 voti in più dei partiti che mi sostenevano.
Ritengo un gravissimo errore, dunque, procedere con questo inutile e superficiale massacro mediatico, anziché con un’analisi “collegiale”, seria ed approfondita, degli errori commessi.
Fra l’altro, dove si sono scelti candidati CHE VENIVANO DA TE DEFINITI “freschi” e “proiettati al futuro”, che a differenza mia sono stati lealmente ed apertamente sostenuti dall’intera coalizione, non mi pare sia andata meglio.
Per cui, caro Salvini, chiudiamola qui e andiamo avanti perché c’è tanto da lavorare, in Puglia e nel Paese.
Io spero uniti, anche se la differenza di reazione e valutazione di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi mi fa pensare. VORREI CHE INSIEME RAGIONASSIMO TUTTI nell’interesse della nostra coalizione e nell’interesse del Paese.