Continuano a far discutere le parole del sindaco di Foggia, Franco Landella, proferite durante la conferenza stampa con la quale ha comunicato il passaggio alla Lega. “Non è vero che in campagna elettorale è tutto consentito, di sicuro non è consentito utilizzare le istituzioni e gli spazi istituzionali di tutti per fare comizi e per messe in scena di cattivo gusto”. Lo dice l’assessore e consigliere regionale del Partito Democratico, Raffaele Piemontese, con riferimento all’iniziativa politico-elettorale che il sindaco di Foggia, Franco Landella, ha organizzato ieri mattina con il segretario nazionale della Lega Nord, Matteo Salvini, nell’Aula consiliare del Comune di Foggia.
“Da foggiano e da ex presidente del Consiglio comunale di Foggia – prosegue Piemontese – mi sono vergognato dello spettacolo rimbalzato, ieri mattina, su tutti i media nazionali, dai banchi dell’Aula consiliare che le leggi e la democrazia affidano ai rappresentanti istituzionali perché la custodiscano come la Casa di tutti i foggiani”.
“È molto grave –– sottolinea l’esponente del PD –– che, nel pieno del periodo in cui alle amministrazioni è imposto dalla legge di astenersi dalle manifestazioni di appoggio alle liste o ai candidati impegnati nel confronto elettorale e da tutti gli interventi che abbiano come finalità principale la promozione dell’immagine politica, siano stati utilizzati spazi istituzionali e impegnati personale e risorse pubbliche per la straordinaria apertura domenicale di Palazzo di Città”.
“Ma vedere i candidati della Lega in posa a favore di telecamere e telefonini, attorno al sindaco del capoluogo che proclamava di ‘consegnare nelle mani’ di Salvini l’Amministrazione comunale – incalza Piemontese – è stato talmente imbarazzante da scatenare una reazione negativa corale, senza differenze politiche, perché a essere utilizzato a fini personali sono stati il cuore e i segni identitari di Foggia, che appartengono a tutti”.
“Mi auguro che la ribellione che si sta registrando in tutti gli ambiti della città – conclude il consigliere e assessore regionale del PD – sfoci in una civile manifestazione che lavi la domenica della vergogna e restituisca Palazzo di Città ai foggiani”.
Gli fa eco il sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri. “Il re è nudo – dice -. Quanto accaduto ieri nella sede del Municipio di Foggia non solo è scandaloso ma ha definitivamente mostrato quanti e quali interessi si celavano nell’azione amministrativa del centrodestra foggiano. Ha finalmente mostrato chi e come, realmente, gestisce l’intera macchina politica, perennemente impegnata in campagne elettorali.
Le parole pronunciate dal sindaco Landella hanno sconcertato una intera città, un’intera provincia, perché quelle parole in nessuna sfumatura rispondono al principio di democrazia, di pluralità, di politica.
Nell’aula che accoglie la massima assise cittadina, eletta democraticamente dal popolo, pronunciando parole di una inaudita gravità politica ed amministrativa, Landella ha oltraggiato l’intero consiglio comunale e lo stesso suo elettorato. Ha letteralmente schiaffeggiato la sua giunta e l’intera maggioranza. Con le sue parole ha umiliato la città di Foggia. La città capoluogo chinata, prostrata e venduta per fini elettorali. Dietro, come tutti ben sanno, c’è la mancata candidatura della signora Di Donna nelle fila di Forza Italia, partito che Landella ha disconosciuto nel momento opportuno per sé. Se le cose fossero andate in maniera diversa oggi, immaginiamo, si starebbero tessendo le lodi dell’anziano Cavaliere”.