Hanno atteso più di un giorno, dopo il silenzio di oltre un mese, ma la reazione dei due coordinatori regionali azzurri D’Attis e Damiani è molto dura. Non un cenno alle accuse di trasformismo fatte da Franco Landella nei riguardi delle new entries, gli ex emilianisti Napy Cera e Leo Di Gioia. I due segretari rammentano tutti i privilegi, di cui a loro avviso, avrebbe goduto Michaela Di Donna e si spingono a bollare il tutto come hanno fatto gli avversari politici, utilizzando il termine “familismo”.
Ecco la loro sferzante nota.
“Mai addio fu più ingeneroso e volgare di quello del sindaco di Foggia e di sua cognata, la signora Di Donna. Il “familismo” non è nei geni di Forza Italia: sono l’impegno, la coerenza e la dignità politica a fare grande il nostro partito e non legami di parentela o di altro genere. Entrambi hanno avuto carta bianca in parecchie scelte recenti: l’ultima è stata la decisione del collegio in cui, alle scorse politiche, la signora Di Donna ha deciso di candidarsi. Ricorrere oggi al più becero e vergognoso lessico, tipico dei nostri peggiori nemici, significa non avere rispetto per se stessi e per la propria storia. A breve saremo a Foggia per “un’operazione verità” con tanto di documenti politici: anche alle regionali abbiamo dato spazio e disponibilità ad un’eventuale candidatura della cognata del sindaco. Si possono fare scelte politiche, ma quando si sporcano con motivazioni così basse perdono la loro forza (ammesso che ce l’abbiano).
Inoltre, Landella e cognata hanno deciso “Mai addio fu più ingeneroso e volgare di quello del sindaco di Foggia e di sua cognata, la signora Di Donna. Il “familismo” non è nei geni di Forza Italia: sono l’impegno, la coerenza e la dignità politica a fare grande il nostro partito e non legami di parentela o di altro genere. Entrambi hanno avuto carta bianca in parecchie scelte recenti: l’ultima è stata la decisione del collegio in cui, alle scorse politiche, la signora Di Donna ha deciso di candidarsi. Ricorrere oggi al più becero e vergognoso lessico, tipico dei nostri peggiori nemici, significa non avere rispetto per se stessi e per la propria storia. A breve saremo a Foggia per “un’operazione verità” con tanto di documenti politici: anche alle regionali abbiamo dato spazio e disponibilità ad un’eventuale candidatura della cognata del sindaco. Si possono fare scelte politiche, ma quando si sporcano con motivazioni così basse perdono la loro forza (ammesso che ce l’abbiano).
Inoltre, Landella e cognata hanno deciso di andare in casa di un alleato storico di Forza Italia e siamo certi che i dirigenti leghisti saranno i primi a mettere al bando questo indecente esordio, assieme ai cittadini che non perdonano certe pratiche indecorose. Alla volgarità di tutto questo, come sempre, rispondiamo e risponderemo con il lessico della buona e bella politica, fatta esclusivamente per e con passione da persone perbene”.di andare in casa di un alleato storico di Forza Italia e siamo certi che i dirigenti leghisti saranno i primi a mettere al bando questo indecente esordio, assieme ai cittadini che non perdonano certe pratiche indecorose. Alla volgarità di tutto questo, come sempre, rispondiamo e risponderemo con il lessico della buona e bella politica, fatta esclusivamente per e con passione da persone perbene”.