Venti nuovi casi di Covid in Puglia stando al bollettino regionale dell’11 agosto. Sulla notizia intervengono i direttori generali delle Asl di Bari, Lecce, Bat e Taranto.
Dichiarazione del direttore generale Asl Bari, Antonio Sanguedolce
“I 9 casi di positività registrati oggi in provincia di Bari fanno riferimento a cittadini pugliesi rientrati da zone di vacanza e da regioni italiane in questo momento con una più alta concentrazione del virus in particolare da Grecia, Malta e Lombardia. Tutti i soggetti positivi sono stati individuati dal sistema di sorveglianza epidemiologica attivato dal nostro Dipartimento di prevenzione tramite autosegnalazione”.
Dichiarazione del direttore generale Asl BAT, Alessandro Delle Donne
“Nella Bat sono stati registrati due casi positivi: un uomo proveniente dalla Spagna del Nord è sintomatico ma è a casa monitorato, una donna pugliese di ritorno da Malta è ricoverata presso la unità operativa di Malattie infettive dell’ospedale di Bisceglie. La situazione è sotto controllo: il Dipartimento di prevenzione è al lavoro e si invita la popolazione proveniente dall’estero ad autodichiararsi per eseguire il tampone”.
Dichiarazione del direttore generale Asl Lecce, Rodolfo Rollo
“I casi odierni registrati in provincia di Lecce sono connessi a casi già individuati nei giorni scorsi. 2 sono legati al gruppo di giovani pugliesi rientrati dalla Grecia, 1 giovane rientrato da Malta, 2 sono stranieri domiciliati nelle aree di isolamento di un centro di accoglienza gestito dalla Croce Rossa. La situazione è sotto controllo, il Dipartimento di Prevenzione prosegue le attività di tracciamento e ha isolato tutte le persone con cui i soggetti positivi sono entrati in contatto”.
Dichiarazione del direttore generale Asl di Taranto, Stefano Rossi
“I due casi positivi al Covid19 registrati nelle ultime 24 ore sono relativi a due cittadini della provincia di Taranto rientrati dall’estero, rispettivamente dall’Oman e dalla Germania. Il dipartimento di prevenzione della ASL ha già avviato tutte le indagini epidemiologiche per individuare i contatti stretti”.