Non trova pace Francesca, la bimba di 3 anni di San Ferdinando di Puglia, costretta alle cure dopo un’operazione a cuore aperto risalente al 2018. Oggi la bimba, per tutti Checca Pia, è costantemente attaccata ai macchinari che la aiutano nella respirazione.
Quando aveva un anno e un mese fu sottoposta ad un intervento al cuore nell’ospedale Giovanni XXIII di Bari, dove le fu impiantato un cateterismo cardiaco, ovvero un sottile catetere (un tubicino di plastica flessibile) in un’arteria. Ma dopo un lungo ricovero i medici scoprirono che la bambina era piena di trombi. Aveva spesso la febbre alta e quando fu successivamente ricoverata, secondo quanto riferito dai familiari alla nostra testata, avrebbe contratto un’infezione ospedaliera.
“Dopo ben tre interventi a cuore aperto non può più ricevere un trapianto – le parole di mamma Rossella –. Non si può fare più niente. In questi mesi ho fatto un esposto al giudice tramite il mio avvocato sperando di dar voce anche alle tante mamme che come me affrontano questa battaglia”. La famiglia ha inviato la documentazione sanitaria relativa a Checca in vari centri italiani. “Ma ci è stato detto che i trombi sono stati presi troppo tardi”.
Nelle scorse ore, la donna si è rivolta ancora una volta alla nostra testata chiedendo attenzione per la sua piccola. Rossella ha anche coinvolto i vertici politici regionali ma finora nulla si è mosso. “Vorrei mettere alla luce ciò che sta succedendo alla bambina. Nei giorni scorsi non le è stata garantita l’ambulanza per recarsi a Bari per l’ecocuore. Ci dicono che non c’è personale a sufficienza. Devo ringraziare un maresciallo dei carabinieri della nostra caserma che ci è stato vicino e ha tentato di risolvere il problema, anche se invano. Stesso discorso per la ASL Bat, davvero eccezionale e che ha preso a cuore la vicenda di Checca Pia”.
La famiglia spera di portare la bimba all’estero per un altro parere. “Non ci vogliamo sostituire a Dio. Ma non è giusto che subisca una malasanità”. La donna fa riferimento a presunti “piani terapeutici sbagliati”. Checca Pia necessita di un costante cambio canula “ma non sappiamo come fare. Abbiamo chiesto all’azienda di rifornirci ma ci imbattiamo in troppa burocrazia. Siamo stanchi di lottare contro i mulini a vento. La situazione è già complicata ma avere anche questi problemi non è affatto bello”.