“Aver costruito e approvato una norma che consente l’emersione e la regolarizzazione del lavoro irregolare italiano e straniero significa avere come obiettivo anche lo smantellamento di ghetti come quello di Borgo Mezzanone, tenendo insieme salvaguardia della salute di quei cittadini come dei cittadini italiani, tutela e regolarità del lavoro, contrasto al caporalato, che è criminalità, e alla concorrenza sleale tra imprese”. Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova rispondendo al sindaco di Foggia, Franco Landella che in una nota aveva puntato il dito sulla situazione nel quartiere ferrovia dopo l’episodio della 20enne molestata da un nigeriano.
“Non ci sono mezze misure: o si sta con lo Stato o si sta con i caporali. E questo, come rappresentante delle Istituzioni, il Sindaco di Foggia dovrebbe saperlo fin troppo bene”, ha detto la Bellanova. “Non accetto lezioni di legalità da nessuno. Nell’ultima visita a Foggia insieme alla Ministra Lamorgese in Prefettura avevamo garantito un impegno per sconfiggere definitivamente la piaga del caporalato in Capitanata come dovunque ed è esattamente quello che sta avvenendo, con una norma che avvia percorsi di regolarizzazione trasparenti, con permessi di lavoro, sottraendo così persone al caporalato, alla criminalità, all’invisibilità. Il territorio si difende così, e anche la legalità in una città che solo pochi mesi fa ha visto una imponente manifestazione esattamente per dire che Foggia è una città di tutti. E soprattutto di quei cittadini e di quelle imprese che ogni giorno scelgono la legalità”.
E conclude: “È probabile che la popolazione straniera aumenti proprio in concomitanza con le campagne di reclutamento per le prossime raccolte. Motivo di più per sostenere l’emersione del lavoro e pretendere che offerta e domanda si incrocino in modo regolare. Solo così lavoreremo per smantellare i ghetti, restituendo dignità a tutti i cittadini, stranieri o italiani non fa differenza, e per garantire sicurezza sociale alle città”.