Verrà pubblicato a breve il bando per l’assunzione di 80 persone per il Cup (Centro unico prenotazioni) dell’Asl di Foggia. Dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto politici e manager della sanità, è arrivato infatti il provvedimento di internalizzazione del servizio, con il passaggio dalla Gpi alla Sanitaservice, società in house dell’azienda sanitaria territoriale della Capitanata. Il cambio di passo politico porterà ad una vera e propria svolta: con la gestione diretta delle ultime 19 postazioni del 118, finora in capo alle associazioni del territorio, si chiuderà un progetto iniziato nel lontano 2008. Allora alla guida della Regione c’era Nichi Vendola, che aveva sbaragliato l’avversario politico Raffaele Fitto proprio sulla sanità, facendo leva sulla “più grande assunzione di massa della storia pugliese” con le Sanitaservice e sulla dicotomia internalizzazione/esternalizzazione dei servizi nelle Asl che allora polarizzava il discorso politico. Il testimone è passato ora nelle mani dell’ex magistrato Michele Emiliano, che proverà a ‘chiudere il cerchio’ con lo stesso avversario e nello stesso ring che ha visto vincitore il politico di Terlizzi.
L’amministratore unico della srl foggiana, Massimo Russo, confermato da poco alla guida dell’azienda che conta al momento circa 1000 dipendenti, detta l’indirizzo per i prossimi mesi: “Il bando per il Cup sarà identico alle 17 procedure che abbiamo già portato a termine – spiega a l’Immediato -, ci sarà una selezione tra i candidati, previa partecipazione alla piattaforma online con attestazioni dei requisiti attraverso autocertificazione”. Una “opportunità non da poco”, secondo il docente, in una fase di forte depressione economica scaturita dall’emergenza Covid-19.
A questo si lega la “fine del precariato” per gli operatori di ben 18 postazioni di ambulanza e una con automedica per il servizio 118. Proprio ieri l’azienda guidata da Vito Piazzolla ha pubblicato la delibera numero 896 con la quale viene stabilito il percorso – segue pedissequamente le line guida adottate alla fine del 2019 – di internalizzazione del servizio, per il quale si è sempre fatto ricorso a convenzioni con le associazioni di volontariato, i cui contratti in scadenza alla fine del mese.
Il giro di boa amministrativo, dopo anni di proteste dei sindacati per la gestione “a due velocità” dei servizi, con la separazione tra volontari e dipendenti Sanitaservice, è arrivata il 15 giugno con la nota della Regione Puglia in cui si precisa: “È stato avviato un percorso di revisione delle Linee Guida in materia di organizzazione e gestione delle società in house, anche alla luce dei dati forniti dalle organizzazioni sindacali e dai suggerimenti espressi dagli amministratori unici delle Sanitaservice. Nello specifico, nel corso degli incontri, è emersa la necessità di definire in modo chiaro e univoco la procedura di internalizzazione dei sevizi interessati. A tal fine, appare opportuno istituire un tavolo tecnico con le parti interessate per addivenire a determinazioni condivise sul processo”.
Per questo, Piazzolla ha dato seguito al provvedimento di internalizzazione delle postazioni residue. Dopo la proroga tecnica, stimata in quattro mesi, le seguenti postazioni passeranno in capo a Sanitaservice: Anzano di Puglia, Bovino, Roseto Valfortore, Candela, Ascoli Satriano, San Carlo, Accadia, Cerignola, Carlantino, Castelluccio Valmaggiore, Orta Nova, Lucera, Casalnuovo Monterotaro, Manfredonia, Zapponeta, Volturara Appula, Motta Montecorvino, Mattinata e Monte Sant’Angelo.
Al momento, non si conoscono i dettagli del numero di operatori che avranno i requisiti per il potenziale passaggio alla società in house (proprio oggi c’è un incontro tra le parti, Asl e associazioni). Mentre, secondo indiscrezioni, il nuovo costo annuo stimato per il servizio sarà di 3,5 milioni di euro, a fronte dei circa 4,5 del regime in convenzione. Quanto alla platea interessata, nella procedura di selezione verranno rispettati i paletti delle linee guida, che richiedono per gli operatori 12 mesi di permanenza minima nelle associazioni, e 6 mesi per le altre figure (partite iva, occasionali, ecc.). Sono questi i tasselli principali della ‘corsia preferenziale’ tracciata dall’articolo 4 delle Linee Guida.