“Risulta che questa amministrazione comunale stia per procedere al taglio di Pini siti tra via Verdi, via Taranto e via Dalmazia. La presente per notificare e invocare con ogni effetto di legge quanto segue, con riserva di ogni altra azione”. Inizia così la nota degli ambientalisti della Lipu, firmata da Vincenzo Cripezzi.
“Allo stato il contesto di che trattasi – si legge – consta di circa 50 pini domestici (Pinus pinea) di età avanzata (qualche decennio) che in tale periodo ospitano la nidificazione di numerose specie di uccelli selvatici, in gran parte protette (Verzellini, Verdoni, Tortore dal collare, ecc). La normativa vigente di cui alla Legge 157/92, art 21, comma 1, lett “o” predica il divieto di distruzione di uova e nidi di uccelli in periodo riproduttivo, per altro indipendentemente dallo status di specie protetta eventualmente coinvolta, che rappresenta solo una aggravante. A ciò si integrerebbe il Codice penale di cui agli articoli 635 e 544.
Con la presente, le figure responsabili dell’amministrazione in indirizzo assumono ogni piena consapevolezza e quindi responsabilità di carattere penale in relazione alle conseguenze derivanti dai tagli in epigrafe. Evento che, comunque, si spera non abbia luogo nel segno di una sensibilità crescente e diffusa che dovrebbe riverberarsi anche sulle amministrazioni pubbliche.
Ove questa iniziativa derivasse da esigenze improcrastinabili di incolumità pubblica, al punto tale che dopo anni questi alberi (tutti e improvvisamente?) siano pericolosi, al punto tale da non poter rimandare tale operazione a dopo il periodo riproduttivo (ottobre), tale situazione dovrebbe essere accertata e dimostrata da una perizia, con relativa relazione di un fitopatologo. Poiché di parte, tale perizia dovrebbe essere resa, per ovvie ragioni, preventivamente disponibile alla cittadinanza affinché possa eventualmente controdedurre”.
La Lipu chiede all’amministrazione comunale di Vieste quanto meno “di sospendere i tagli previsti fino al periodo post riproduttivo onde evitare danni alle nidificazioni in atto e di assumere, così, un alto senso civico di rispetto dell’ambiente e dei valori faunistici anzi detti, nel segno di una maggiore armonia tra uomo e natura”. Inoltre, chiede all’amministrazione “di conoscere copia in formato digitale dell’eventuale progetto di riqualificazione e/o di messa in sicurezza alla base dei tagli in argomento, ivi comprese perizie (se presenti) inerenti lo stato di salute e/o relativa pericolosità delle essenze arboree coinvolte. Tale richiesta è da intendersi ai sensi delle vigenti leggi, non solo sulla trasparenza degli atti amministrativi ma anche sull’accesso alle informazioni di carattere ambientale”.
Infine, agli organi di P.G. (Polizia locale e Carabinieri Forestali) la Lipu chiede “di verificare l’evoluzione del caso in esame così da verbalizzare lo stato dei luoghi ove, malgrado tutto, si procedesse ai tagli accennati. Auspicando un fattivo intervento e una posizione ragionevole e di collaborazione sulla questione”.