“In Puglia da mesi la Lega si sta occupando dei problemi del lavoro, dal mondo del turismo all’agricoltura, dall’Ilva di Taranto alla xylella, dalle ferrovie a binario unico all’Alta Velocità da Napoli a Bari. In questa splendida regione c’è tanto da fare e da ricostruire, dopo i danni fatti negli anni da Vendola e da Emiliano: proprio per questo è inaccettabile che ci sia chi perde tempo a polemizzare sui giornali. E’ il tempo del lavoro e della ricostruzione, chi fa polemiche inutili danneggia la Puglia e si mette fuori dal Movimento. Entro pochi giorni, rispettando le norme e il buon senso, avrò la gioia di tornare a incontrare i cittadini della Puglia”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini in una nota attaccando i 108 ribelli che gli avevano scritto affinché cambiasse idea su Nuccio Altieri, candidato presidente.
Gli fa eco sui social l’europarlamentare Massimo Casanova.
“È una tema che va assimilato una volta per tutte. La Lega non è più il partito del 4% ma una forza di popolo, del popolo e tra il popolo che ha un compito preciso: restituire dignità e futuro a comunità dilaniate da decenni da pratiche di malgoverno e da lotte intestine tra mediocri classi dirigenti che hanno abortito lo sviluppo di interi territori. Chi crede che possa essere il luogo del personalismo, degli interessi di parte, del ricatto, a mezzo stampa o nei retrobottega, dei piccoli ras, della minaccia più o meno costante per ottenerne vantaggi politici, ovvero di capitalizzare quello che rimane di un vecchio metodo di fare politica legato alla mera gestione, ha sbagliato casa. È bene che lo sappia e decida di conseguenza. La Lega ha un unico datore di lavoro: i cittadini. A quelli rispondiamo. È del loro consenso che ci nutriamo. Libero, disinteressato e scevro dai giochi di palazzo vecchio stampo. Questo partito si serve, non ci si serve per carriere personali. Le parole di Salvini mettono una parola chiara, in Puglia come in tutti quei consessi si pensi ancora di poter giocare partite personali, andando peraltro oltre le pratiche democratiche che regolano la vita del partito e dei suoi organismi”.