“Mio padre dovete lasciarlo stare. Non c’entra niente con la festa al Texas”. Lo afferma Antonio Russi, figlio di Michele, quest’ultimo ucciso nel salone di un barbiere in via Terranova, nel novembre del 2018. Il caso della batteria sparata nel quartiere alla periferia di San Severo spopola su web e tv, il caso è stato ripreso anche dal Tg1.
Il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi ha convocato un Comitato per la sicurezza, disponendo maggiori controlli e un potenziamento delle forze dell’ordine per fronteggiare l’illegalità. Anche il Tg1 ha messo in risalto la dedica al boss Russi comparsa in un post pubblicato da un parente del pregiudicato ucciso. Accostamenti che hanno scatenato le ire del figlio di Coccione che su Facebook ha postato una diretta con parole molto dure, soprattutto nei confronti del sindaco Miglio.
“Era una batteria in onore della Madonna. Io e la mia famiglia, tra l’altro, non abbiamo alcuna voglia di festeggiare. La morte di mio padre è una ferita ancora aperta che fa male. Tutto questo non ce lo meritiamo. Se qualcuno ha voluto fare una dedica è una sua iniziativa”. Poi una serie di accuse rivolte al primo cittadino.
Sulla vicenda è intervenuta, attraverso una lettera a l’Immediato, anche la figlia di Coccione, Tamara Russi: “Ieri i fuochi erano solo per la Madonna, non per mio padre. Anzi, abbiamo anche partecipato all’offertorio per onorare la Santa Patrona. Io chiedo cortesemente di far riposare in pace mio padre, perché solo noi conosciamo il dolore che abbiamo. E poi, oltretutto, abbiamo dei bambini e non è giusto che vedano queste cose su internet e in tv”.