A guidare i sindaci del Gargano contro il presidente della Provincia Nicola Gatta, reo a loro dire di essere poco attento alle istanze della Montagna Sacra, è il primo cittadino di Rodi Garganico Carmine D’Anelli. In un lungo comunicato i sindaci contestano il presidente definendo “Strumentale, inopportuna e scorretta” “una fantomatica contrapposizione tra due parti del nostro territorio, Gargano e Monti Dauni, che non è esistita e mai esisterà”. Una polemica ingiustificata, la chiamano
E proseguono: “L’unico a farla apparire, tentando di dividere i Sindaci della Provincia di Foggia, è l’attuale Presidente Gatta con le sue dichiarazioni in risposta ad una sacrosanta richiesta del Sindaco di Rodi Garganico. La più recente polemica ingaggiata da Gatta contro Carmine D’Anelli è infatti emblematica; una esposizione parziale e lacunosa della programmazione relativa all’area Gargano più utile ad un comizio che alla equilibrata guida di un organo politico tra “pari”. Trattare il tema della manutenzione della ex statale 89 nel tratto che attraversa Rodi Garganico come una questione di viabilità locale significa totale estraneità alle dinamiche reali della mobilità regionale e provinciale. Quell’asse è accesso obbligato al Gargano Nord costiero per chiunque provenga dal medio alto Adriatico o da Roma e varchi il casello autostradale di Poggio Imperiale per raggiungere le località turistiche del Gargano: parliamo di mezzo milione di arrivi ogni anno. Scorretta anche la etichettatura di Sindaci “spreconi”, riferita a quelli del Gargano che si dichiarano offesi da parte del Presidente della Provincia”.
I sindaci sono stanchi della “dicotomia politica” di Gatta e lo accusano di non essere “idoneo al ruolo assegnatogli”. Dovrebbe trarne le dovute conseguenze, dicono.
“La Provincia di Foggia ha un evidente problema rappresentato dalle ambizioni di carriera politica del Sindaco di Candela Nicola Gatta, eletto Presidente da una maggioranza ponderata dei Sindaci e Consiglieri della Capitanata. Questa modalità di elezione ne fanno un “primo tra eguali” con particolare dovere di ascolto, cooperazione e condivisione con i colleghi sindaci di tutti i 61 Comuni”.
E proseguono: “Gli stessi amministratori garganici riconoscono le difficoltà della parte interna del nostro territorio provinciale e mai si contrapporranno ad iniziative che mirano a sollevarle, in uno spirito di collaborazione ed appartenenza ad un unico territorio. Dall’altra parte ritengono che sempre in una logica comprensoriale devono trovare la giusta collocazione anche i problemi del Gargano che purtroppo non sono pochi. Del resto una buona parte del territorio garganico è stato riconosciuto come area interna a livello regionale e nazionale di fatto rendendo ancora più omogeneo il territorio della nostra Provincia quantomeno sul piano delle oggettive difficoltà. Il Presidente Gatta non si accorge di tutto questo e continua a guardare la Provincia che non è sua ma di tutti, da due angolature contrapposte. In definitiva i Sindaci del Promontorio respingono le posizioni del Presidente Gatta e ribadiscono che nessuno potrà mai dividere il nostro territorio e chi lo rappresenta perché la ricchezza e le potenzialità della Provincia di Foggia si estendono dal Gargano al Sub Appennino”.