Mentre tutte le aziende di trasporto della provincia di Foggia, a cominciare dall’Ataf Spa, hanno avviato nel lockdown la cassa integrazione in deroga a rotazione per i dipendenti, a causa delle corse perse e dei chilometri ridotti, sono allo studio le prime regole per il ritorno pieno sui mezzi pubblici nella fase2. Si pensa a percorsi distanziati sulle pensiline alle fermate con una parola d’ordine: evitare e sfrondare il più possibile l’orario di punta.
Ore 8, ore 13, ore 19.30, sono queste le fasce d’orario su cui gli esperti stanno studiando, potrebbero essere smontati alcuni sedili in modo da avere solo il 30% degli attuali posti disponibili su bus urbani ed extraurbani. Saranno ridotti anche i posti in piedi.
A quando un provvedimento a sostegno del trasporto pubblico locale? Questo è l’interrogativo che Andrea Gibelli, Presidente Associazione Trasporti – ASSTRA, ha posto al Governo qualche settimana fa e ancora inevaso a nome di un settore, quello del trasporto pubblico regionale e locale che conta oltre 100.000 addetti, fattura 12 miliardi annui e muove 5,4 miliardi di persone all’anno. “Abbiamo inseguito nel corso di questi giorni tutte le bozze e le versioni del decreto sulle misure economiche urgenti nella speranza, ogni volta, di trovarci, finalmente, misure specifiche per il settore che rappresentiamo. Attesa, a quanto pare, vana visto che il decreto appena licenziato dal Governo non contiene alcuna misura a favore di un settore così importante ancor più in un momento critico come questo”.
Intanto il capogruppo dei Fratelli d’Italia al Comune di Foggia Gino Fusco, delegato ai trasporti alla Provincia ha sollevato un problema al Cotrap: “Voglio evidenziare un problema di carattere sociale e politico. Vale a dire dei tanti abbonamenti non usufruiti dagli operai della Fiat di Melfi e di tutti quelli posti in cassa integrazione. La regione Puglia dovrebbe intervenire sui Cotrap, affinché questi diano la possibilità ai tantissimi operai di poter recuperare le corse non effettuate. Penso che politicamente dovremmo farci portatori di questo problema. Grazie ai quadri dirigenti”.