Le immagini della piazza di San Marco in Lamis piena di gente per il Venerdì Santo sono finite su tutti i giornali. Il video de l’Immediato che ieri sera ha scatenato il pandemonio sui social, è stato ripreso sul Corriere della Sera in home page e sui profili social della nota giornalista, Selvaggia Lucarelli. “Nel paese del primo focolaio di Coronavirus in Puglia, San Marco in Lamis in provincia di Foggia, stasera c’era un centinaio di persone in piazza tra cui il sindaco per la preghiera del venerdì santo – ha scritto la Lucarelli -. Mentre il sacerdote diceva che le regole vanno rispettate. Vedere il video per credere. Come dice De Luca: ‘Se poi vi ammalate vi curiamo con le preghiere'”. Ira e stupore sui social, molti sammarchesi rimasti a casa hanno preso le distanze dai propri concittadini, altri temono che questa macchia possa restare indelebile su tutto il paese per molto tempo.
Nei commenti, la Lucarelli ha pubblicato una lettera giunta a lei da Carmela, eccola: “Sono una cittadina di San Marco in Lamis ormai residente a Dublino. Sono una di quelle tante persone che, seppure all’estero, non ha richiesto il rimpatrio, perché so cosa vuol dire avere senso civico e perché ho una situazione a casa un po’ particolare. Mettere a rischio la mia famiglia è l’ultima delle mie priorità.
Perché ti sto scrivendo? No, non è per lamentarmi del video che hai pubblicato, le persone che hanno partecipato a quella benedizione la gogna mediatica la meritano. Lo dico senza remore. Anche perché anche io le sto mettendo un po’ sulla gogna.
Quello che mi premeva farti sapere (e ti prego, voglio che anche gli altri lo sappiano) è che San Marco in Lamis non è solo quello scempio.
C’è chi è responsabile che esce di casa forse una volta a settimana per fare la spesa senza nemmeno allontanarsi (il paese non ha supermercati appartenenti a grosse catene). Ci sono persone che si sono messe in gioco per creare qualche mascherina ‘fai da te’ per la comunità, per ridurre un po’ il danno e recuperare la mancanza di dispositivi adeguati per la protezione propria e degli altri.
Ci sono giovani fuori sede – continua – che non sono scappati nei due famosi esodi dal Nord o da qualsiasi parte dell’Italia o del Mondo. Ha operatori sanitari, medici, militari che ogni giorno lavorano in prima linea. Ed è forse per loro che voglio parlare, che oggi hanno celebrato il venerdì santo a modo loro, nelle proprie case. Non era questo il modo in cui il paese voleva far conoscere i propri riti della settimana santa (in cui sarai invitata in opportune circostanze da me personalmente).
Non è quello il mio paese. Non è questo l’esempio che noi bravi cittadini vogliamo dare.
Perdona il mio testo, forse poco corretto, forse l’ora ed anche un po’ la rabbia per colpa di queste persone è tanta, un po’ mi offusca”. Firmato Carmela.