È polemica dopo l’iniziativa lanciata da Anna Carretta, medico del reparto di Malattie Infettive di Foggia, di raccogliere indumenti (pigiami, biancheria intima, calzini, asciugarmi di carta, sapone liquido, dentifrici, spazzolini, scottex e fazzoletti di carta) per i pazienti del Policlinico di Foggia durante l’emergenza Covid-19. “I nostri pazienti vengono a ricovero senza nulla per motivi di contaminazione, e non hanno nulla – è scritto nella nota del medico -. I parenti sono sempre in quarantena e non possono aiutarli! Preferiamo indumenti nuovi a basso costo, visto che poi vengono buttati nei rifiuti speciali. Grazie a loro nome e da tutto il personale del mio reparto”.
Pronta la replica del direttore generale, Vitangelo Dattoli, per l'”iniziativa non autorizzata”, in un contesto in cui il “presidio non ha nessuna necessità di questo tipo”. “Ringrazio infinitamente per il gesto estemporaneo il medico, volontario della Caritas – ha dichiarato -, ma voglio rassicurare sul fatto che l’ospedale saprà provvedere al fabbisogno dei pazienti. Anche perché – continua – pur raccogliendo indumenti e prodotti, questi non potrebbero avere accesso dall’esterno in un reparto così delicato”.
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