La Regione Puglia, come anticipato ieri da l’Immediato, ha raccolto l’offerta dell’amministratore delegato della società “Roche” per ricevere gratuitamente il farmaco antireumatico “Tocilizumab”, che ha mostrato promettenti caratteristiche di efficacia in un gruppo selezionato di pazienti con Covid-19 Coronavirus, nell’impedire la progressione della malattia verso le forme più gravi.
Nel team che studia il nuovo uso del farmaco c’è anche Giuseppe Pannone, docente di anatomia patologica presso il Dipartimento di medicina clinica e sperimentale dell’Università di Foggia. “Il farmaco anti-interleuchina-6 Tocilizumab – riporta la Gazzetta del Mezzogiorno – è stato utilizzato su due pazienti in condizioni gravi indotte da polmonite da Covid-19 a Napoli, presso l’Azienda Ospedaliera dei Colli, che comprende il Centro per le malattie infettive Cotugno”.
Ed è proprio a Napoli che un gruppo di ricercatori italiani, coordinato dal direttore scientifico dell’Istituto tumori del capoluogo partenopeo, Gerardo Botti, in collaborazione con ricercatori cinesi, sta dimostrando come un farmaco antireumatico sia in grado di bloccare gli effetti collaterali gravi della cosiddetta ‘tempesta citochinica’ indotta da virus come il Coronavirus. Il farmaco, che può essere utilizzato in terapia contemporanea con antivirali, è stato somministrato a due pazienti, uno dei quali già in condizioni particolarmente critiche e già intubato, che ha dimostrato miglioramenti notevoli della funzione respiratoria in breve arco temporale (24 ore) tale da poter essere ‘stubato’.
“I risultati – spiega Pannone a Gazzetta – sono particolarmente incoraggianti e, come spiega Buonaguro, possono avere importanti favorevoli ripercussioni strategiche nella gestione della pandemia da Covid-19, perché la riduzione della necessità di intubazione è particolarmente rilevante nel decongestionare le unità di terapia intensiva”. L’infezione da virus respiratori è in grado di indurre nel polmone un’attivazione indiscriminata di cellule immunitarie e, la relativa infiammazione massiva, che si realizza soprattutto a carico dell’interstizio polmonare, come accade per il Covid-19, produce eventi a catena che inducono edema e di-stress respiratorio. Questi team di ricercatori hanno dimostrato per la prima volta che è possibile intervenire con un trattamento antivirale.
“Il messaggio positivo che voglio comunicare, nel momento di massima divulgazione di messaggi di panico collettivo – conclude il docente dell’Università di Foggia – è che la comunità scientifica ha già individuato i presupposti basilari per poter realizzare delle terapie efficaci”.