Una Foggia semi spettrale. Atmosfere d’agosto in città ma stavolta la gente non si trova al mare, bensì a casa, barricata tra le proprie mura per difendersi dall’incubo del coronavirus. 90 casi positivi in Puglia fino a ieri sera, qualche decina in provincia di Foggia, la più colpita in regione. Meglio chiudersi in abitazione, uscendo per lo stretto necessario: sono aperti i negozi di alimenti, le farmacie, le parafarmacie, banche e poste, edicole e tabacchi. Per il resto, serrande abbassate anche se qualcuno segnala alla redazione alcune irregolarità tra via Vittime Civili e il quartiere ferrovia. Non tutti rispettano il Dpcm del Governo Conte.
Bar chiusi, qualche titolare ne approfitta per interventi di pulizia. Nessun rumore di tazzine e posate, né profumo di moka, sembra un film ma è tutto vero. Le città si stanno desertificando. Questa mattina alcuni foggiani sostavano in alcuni parchi della città, angoli verdi del quartiere Macchia Gialla o in Piazza Padre Pio. Sparuti gruppi di abitanti, alcune famiglie. C’è chi circola in bici, qualche altro fa jogging. Numeri esigui. Si intravede qualcuno in edicola a commentare le ultime notizie. Il resto dei foggiani è a casa o in fila davanti ai supermercati, in attesa del proprio turno. Nel massimo rispetto di tutti. Guanti in lattine e mascherine? Cresce a dismisura il numero di coloro che ne fanno uso, anche mentre sono chiusi in macchina; la prevenzione non è mai troppa.