Uomini violenti a Foggia. E la polizia interviene mettendo fine ai maltrattamenti. Allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa per un uomo del ’71 accusato dei reati di maltrattamento, lesioni e stalking nei confronti della convivente.
L’indagine ha preso avvio dalla denuncia sporta dalla donna e dalle successive dichiarazioni rese dalla vittima e dal figlio maggiorenne. Sin dall’inizio è emerso che la convivenza familiare tra l’indagato e la parte offesa era divenuta insostenibile a causa delle continue liti, riconducibili soprattutto ai tradimenti dell’uomo. È emerso che nel corso dei frequenti litigi l’uomo era solito anche aggredire fisicamente la donna e da ultimo, nello scorso mese di novembre, dopo un violento litigio, la convivente aveva subito lesioni. Dopo questo episodio, la vittima decise di allontanarsi dal domicilio domestico, rifugiandosi presso l’abitazione di un familiare.
L’indagato, non accettando la decisione della propria compagna di interrompere la relazione definitivamente, ha iniziato a molestarla in ogni modo, ossia recandosi anche in orario notturno presso l’abitazione della sorella della donna, inviandole messaggi, pedinandola anche sul luogo di lavoro, infastidendo anche la cognata con telefonate continue. Per raggiungere il suo scopo, l’indagato ha coinvolto anche il figlio che infatti nel corso delle indagini, ha riferito di essere stanco di questa situazione e delle pressioni del padre per convincere la madre a ritornare “sui suoi passi”.
La seconda ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa, è stata eseguita nei confronti di un uomo classe 1980 per i reati di maltrattamento nei confronti della consorte. L’indagato, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, maltrattava la moglie sottoponendola ad un regime di vita intollerabile, sia sotto il profilo materiale che morale, con atti di violenza fisica e psicologica.
La vittima è stata oggetto di ripetuti aggressioni per futili motivi, di mera gelosia e prevaricazione morale, in particolare schiaffeggiata, tirata per i capelli, bersaglio del lancio di oggetti e continue minacce di ritorsioni fisiche. Anche in seguito al trasferimento della donna presso l’abitazione dei suoi familiari, avvenuto nello scorso mese di novembre, l’indagato era solito pedinarla per strada, inseguirla a bordo della propria autovettura, importunandola o intimidendola. In una occasione, risalente allo scorso mese di dicembre, dopo averla raggiunta sotto l’abitazione della madre, brandendo un coltello, la minacciava di accoltellarla mentre in un’altra occasione, dopo averla raggiunta in un locale dove la donna si stava intrattenendo con alcuni amici, la percuoteva con violenza e la strattonava, offendendola ripetutamente. Le violenze persistevano anche durante il tragitto di rientro a casa, lungo il quale l’uomo continuava a colpirla con forza e scaraventandola contro un muro, ghermendola con le mani al collo.