L’ex ospedale ‘Lastaria’ di Lucera cambia pelle per salvarsi dalla scure dei tagli. Il nuovo polo per la geriatria e la riabilitazione, le 4 sale chirurgiche per interventi in day hospital, il pronto soccorso al servizio della medicina, saranno i pilasti della dépendance del Policlinico di Foggia. L’obiettivo è quello di “snellire” il mastodonte di Foggia – ormai unico ospedale di complessità insieme a Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo – e fornire una risposta ai Monti Dauni. La telemedicina (e la teleassistenza), in questo senso, potrà essere il valore aggiunto. Se ne parla ormai da 20 anni, ma ora i tempi sembrano maturi. Il direttore generale dei Riuniti, Vitangelo Dattoli, ha annunciato un finanziamento di 600mila euro per la dotazione tecnologica del presidio. Dopodiché, i pazienti potranno essere serviti in remoto dalle équipe di Foggia. A questi investimenti, si aggiungeranno 30 milioni di euro per lavori strutturali (10 per l’efficientamento energetico e 20 per il consolidamneto antisismico e la messa a norma).
Il passaggio di consegne con l’Asl di Foggia, ratificato ieri dinanzi al notaio nella biblioteca municipale, era “l’unica soluzione possibile”. Tra i relatori, non a caso, c’era Mario Morlacco, il super consulente (lucerino) che ha vissuto tutte le stagioni, da Fitto a Emiliano, passando per Vendola. “Tecnicamente – ha spiegato – l’ospedale in virtù dell’ultima norma sulla spending review, sarebbe stato soppresso. Si accusano sempre i presidenti, ma ci si dimentica che si è passati dallo standard di 6,5 posti letto per mille abitanti a 3,7. Questo significava dimezzare la disponibilità esistente e rientrare nella soglia dei 120 posti, limite per la chiusura in aree sotto gli 80mila abitanti. Per questo si è pensato di farlo diventare una appendice del policlinico”.
Dattoli ha spiegato l’anima ibrida del presidio, con servizi dell’ospedale e dell’Asl, un po’ come accade al Colonnello d’Avanzo di Foggia. “Ci sarà spazio per la geriatria e chirurgia con 46 posti letto, di cui 40 per la medicina, geriatria e riabilitazione – ha commentato -, le tre strutture semplici afferiranno alla polo che verrà diretto da Massimo Zanasi. Il pronto soccorso diventerà una struttura semplice della medicina e geriatria, visto che comunque non avrebbe potuto gestire i codici rossi in quanto non presente nel sistema 118. Poi le 4 sale operatorie, la terapia antalgica e l’oncologia. Tutti i servizi potranno contare su un importante aggiornamento tecnologico e, soprattutto, sul potenziamento degli organici e delle responsabilità“. La nuova dotazione prevede, per la dirigenza: 19 dirigenti medici afferenti alla Lungodegenza, post acuzie, Pronto soccorso e geriatria; 3 per la Cardiologia; 4 per la Dialisi; 2 per l’Oncologia; 4 radiologi; 4 biologi e 3 anestesisti. Per il comparto, invece: 8 tecnici radiologi, 5 tecnici di laboratorio, 4 fisioterapisti, 90 infermieri e 36 operatori socio sanitari.
Il governatore Michele Emiliano, presente alla firma assieme all’assessore al bilancio Raffaele Piemontese, ha spiegato l'”escamotage” per evitare la chiusura: “Mi sono dovuto appellare alle Dolomiti di Lucera per salvarlo, non era facile far passare l’idea di area svantaggiata in un territorio che dista 15 minuti dal capoluogo di provincia – ha spiegato -. Abbiamo ottenuto una deroga importante, capace di salvare una struttura e di rilanciarla con i servizi del Policlinico di Foggia. Qui stiamo facendo diversi investimenti, perché questa città sembra nata apposta per essere universitaria e presidio della cultura”. Piemontese ha attribuito i meriti dei risultati raggiunti alla “pervicacia della popolazione e al sindaco”: “Abbiamo avuto il fiato sul collo tutto il tempo – ha concluso -, e abbiamo raccolto un risultato importante per la sanità foggiana”.