Il nuovo ‘Policlinico’ di Foggia ha iniziato l’attività di accorpamento dell’ospedale “Lastaria” di Lucera all’azienda ospedaliero-universitaria Riuniti. E c’è già la prima questione finanziaria da affrontare: il buco di quasi 18 milioni di euro, prodotto nel 2018, ereditato dal nosocomio trasferito dall’Asl di Foggia.
“L’obiettivo della direzione generale per il prossimo triennio – spiegano i vertici – sarà quello di confermare il sostanziale equilibrio strutturale di bilancio. Tuttavia occorre considerare che il trasferimento del ‘Lastaria’ di Lucera e con esso la relativa perdita di 17.433.522 euro al 31 dicembre 2018, così come risulta dal bilancio dell’Asl, potrebbe incidere negativamente sul bilancio aziendale. Pertanto si rende assolutamente necessario l’adeguamento delle assegnazioni finanziarie per il 2020, nonché della quota dei servizi delle funzioni non tariffate, vista anche la presenza, nell’ospedale dei Monti Dauni, di un pronto soccorso in zona disagiata, come previsto dal piano di riordino della rete ospedaliera, che non potrà essere inferiore al 30 per cento del totale delle risorse complessivamente assegnate”.
Detto in altri termini, dal Policlinico il direttore generale Vitangelo Dattoli precisa l’impegno che dovrà mettere in campo la Giunta del presidente regionale Michele Emiliano destinando ulteriori risorse in via Pinto. Domani il governatore sarà a Foggia per la presentazione del piano di accorpamento.
L’idea è quella di potenziare i servizi provando a rendere attrattivo il presidio anche per i pazienti che provengono da regioni frontaliere. “A decorrere da quest’anno – continuano nell’atto aziendale –, inizierà il processo di potenziamento della mission aziendale, che punterà alla capacità di erogare prestazioni di alta e altissima complessità collocando l’Azienda come punto di riferimento non solo per la provincia di Foggia ma anche per un livello più ampio di tipo regionale e perché no, anche nazionale, attraverso la realizzazione di centri di eccellenza ed innovazione”.