Prosegue a ritmi serrati il processo penale pendente dinanzi al Tribunale di Foggia in composizione monocratica, giudice Ronzino, a carico di D.A.N., classe 1979, imputata di maltrattamenti, atti persecutori e lesioni personali aggravate ai danni dell’ex marito e dell’ex suocera.
La vicenda origina dalle diverse denunce sporte dall’ex marito, M.M., difeso dall’avvocato Guido de Rossi, e dalla madre di quest’ultimo, F.A., difesa dal legale Roberto de Rossi, in ordine alle varie condotte criminose poste in essere dalla D.A.N. dal febbraio 2018 sino al giugno 2019.
Secondo l’ipotesi d’accusa, in particolare, quando l’uomo ha comunicato all’ex moglie la sua volontà di separarsi per varie incomprensioni e, soprattutto, per i disturbi alimentari e dell’adattamento da cui era affetta la donna, quest’ultima, con reiterate manifestazioni di aggressività fisica e verbale, ha aggredito in svariate occasioni M.M. con schiaffi e calci, minacciandolo espressamente che lo avrebbe ammazzato, anche alla presenza dei due figli minori.
Tali comportamenti hanno indotto l’uomo a trasferirsi presso la residenza della madre, F.A., e tale comportamento ha indispettito ulteriormente l’imputata, che prima ha perseguitato l’ex marito con appostamenti vari, andando a bussare diverse volte alla porta dell’abitazione dove si era trasferito ed inviandogli numerosi messaggi implorandolo di tornare insieme; poi è passata alla via dei fatti, aggredendo fisicamente l’uomo lo scorso 8 giugno con diversi schiaffi alla nuca e con graffi all’avambraccio sinistro, procurandogli in tal modo abrasioni.
In un’occasione, poi, la donna ha addirittura aggredito l’ex suocera, F.A., facendole sbattere violentemente la testa contro una parete e procurandole un trauma cranico non commotivo, sempre al fine di molestare e minacciare l’ex marito.
Il Pubblico Ministero, pertanto, ha richiesto al G.I.P. l’emissione del decreto di giudizio immediato, disposto lo scorso 16 settembre.
L’imputata, difesa dall’avvocato Antonio Capone, si trova ora ristretta agli arresti domiciliari a Spoleto presso una comunità terapeutica.
Alla prossima udienza dibattimentale, prevista per il 10 gennaio 2020, il Giudice ha disposto, oltre all’escussione di tre testi d’accusa, anche il conferimento di un incarico peritale, al fine di vagliare la capacità di intendere e di volere dell’imputata e la sua pericolosità sociale. (In alto una scena del film “Attrazione fatale”)