“‘È già vita’, evento organizzato presso la Sala Mazza del Museo Civico dall’Associazione Centro Culturale Visioni con il patrocinio del Comune, si pone in contrapposizione con la Legge del 22 maggio 1978, numero 194 ‘Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza’, una Legge di Stato che dà alla donna la possibilità di ricorrere all’aborto”. A dichiararlo l’associazione “Donne in rete” di Foggia.
La Legge 194/78 nasce dalla necessità di porre fine al pericoloso fenomeno degli aborti clandestini, che in Italia costituivano una vera e propria piaga sociale.
“Ancora oggi, però, la Legge 194 (e la pillola RU486), che dovrebbe garantire il diritto di abortire, trova, nel suo cammino grandissimi ostacoli – continuano dall’associazione -: la presenza di un gran numero di obiettori ed obiettrici sia nel personale medico che paramedico, il numero di posti letto spesso inadeguato alle necessità; la difficoltà di reperire la pillola abortiva sia in ambito farmaceutico che ospedaliero. Ostacoli che causano il prolungarsi dei tempi di attuazione del protocollo IVG con grave disagio di chi, avendo espresso la volontà di abortire, non sempre è accompagnata dal massimo rispetto del personale sanitario né tutelata nella sua privacy.
Diventa così un pugno nell’occhio il logo che evidenzia il patrocinio del Comune di Foggia e disdicevole la presenza dei e delle rappresentanti istituzionali. Chi dovrebbe far rispettare le leggi rema contro la salute delle donne. Sarà forse il vento del nordest che scendendo da Verona, sede del Congresso sulla famiglia, ci vuol riportare nel patriarcato più becero imbevuto di misoginia?
Per questi motivi chiediamo che il Comune di Foggia revochi immediatamente il patrocinio e chiediamo che i/le rappresentanti istituzionali non presenzino all’evento. Il 19 dicembre alle ore 17, in piazza Vincenzo Nigri, accanto al Museo Civico, ci sarà il ‘flash mob senza patrocinio’ in difesa della legge 194″.