Gli equipaggi della squadra volante della Questura di Foggia sono stati ripetutamente impegnati in questi ultimi giorni in operazioni di pubblico soccorso, in favore di persone particolarmente vulnerabili.
Il primo intervento si è registrato nel corso della tarda mattinata di domenica scorsa nei pressi degli Ospedali Riuniti di Foggia. I poliziotti sono intervenuti in favore di un uomo italiano, di 64 anni, senza fissa dimora, il quale con una lametta stava compiendo atti di autolesionismo tagliuzzandosi le braccia. Gli agenti della squadra volanti hanno avviato con l’uomo una paziente attività di dialogo nel corso della quale la persona soccorsa ha raccontato lo stato di solitudine, di difficoltà e di emarginazione in cui giornalmente vive. La delicata opera di conforto e di persuasione operata dai poliziotti ha condotto l’uomo a disfarsi della lametta, evitando che lo stesso si procurasse ulteriori ferite o che facesse del male ad altre persone. Quando il 64enne si è calmato, gli agenti hanno provveduto ad accompagnarlo nel vicino Pronto Soccorso dove è stato curato dai sanitari che gli hanno medicato le ferite che si era procurato soprattutto al braccio sinistro.
Infine, ieri pomeriggio, un equipaggio delle Volanti è intervenuto in viale Manfredi dove era stata segnalata una persona ubriaca a terra. Giunti sul posto i poliziotti hanno soccorso un uomo di 44 anni, di nazionalità ucraina, senza fissa dimora, il quale versava in evidente stato di ebrezza. L’uomo lamentava di avere un braccio dolorante ed aveva con se una busta contenente alcune bottiglie di vino. Agli operatori ha farfugliato delle frasi poco comprensibili attraverso le quali verosimilmente riferiva di essere stato incidentato da un automobilista, anche se tale circostanza non è stata riscontrata. Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118 che ha accompagnato l’uomo al Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti.
“Questi interventi – fanno sapere dalla Questura di Foggia – ripropongono l’attualità della questione delle misure di sostegno in favore delle persone particolarmente vulnerabili, come i senza fissa dimora, che sono particolarmente esposti soprattutto nei mesi più freddi dell’anno”.