Regionali in Puglia, a Foggia i big del M5S per cercare nuove alleanze. “Mai con Emiliano”

“Tanti ci dicono: tornate ad essere Movimento. Siamo al Governo, in alcuni casi cambiano i messaggi, ma siamo comunque determinati”, ha detto Barbara Lezzi

Prima riunione territoriale a Foggia del MoVimento 5 Stelle, nella Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte, per formulare entro il 10 dicembre la proposta su programma, candidature e coinvolgimento della società civile per le elezioni regionali del 2020.

Antonella Laricchia e Barbara Lezzi, rispettivamente referente regionale e parlamentare della campagna elettorale, insieme a consiglieri regionali, parlamentari, consiglieri comunali ed ex candidati sindaci hanno incontrato i cittadini per confrontarsi con loro e raccogliere idee e proposte. Al tavolo sono arrivate insieme alla consigliera regionale Rosa Barone.

Partecipazione media per un incontro, che è servito soprattutto, per gli animatori dei vari meetup della provincia, a ricontrarsi e a dirsi le cose in faccia, senza troppi infingimenti e tattiche. Presenti gli attivisti di sempre: l’umore, dopo il voto sulla piattaforma Rousseau, le accuse al capo politico Luigi Di Maio, le performance umbre e il nuovo protagonismo delle Sardine che sembra rinviare ai tempi del lontano 2013 coi giovani ottimisti e in festa, non è dei migliori.

Si va verso una strutturazione meno liquida del movimento, con dei “riferimenti” per ciascuna area territoriale: Monti Dauni, Gargano, Basso Tavoliere, Alto Tavoliere e capoluogo.

Come selezionare i candidati per le prossime regionali? Quali condotte assumere nella campagna elettorale? Manifesti sì o manifesti no? Civismo sì o civismo no? A quante liste civiche aprire? Le decisioni per i pentastellati non sono di poco conto, laddove una cosa ormai sembra (pare) certissima: nessuna alleanza con Michele Emiliano. Si corre soli, con l’apporto di liste civiche.

 

“Noi siamo quelli dell’innovazione. Non ci vogliamo burocratizzare su tutto, ma c’è bisogno di un raccordo maggiore per essere più penetranti nel territorio. Si è allentata l’adesione col territorio e così si rischia di arretrare ancora di più”, ha detto Laricchia in esordio.

“I giornali ogni giorno ci ritraggono uno contro l’altro a Roma, ci dipingono come un Vietnam. Non è così. Vogliamo restituire determinazione al M5S, tanti ci dicono: tornate ad essere Movimento. Siamo al Governo, in alcuni casi cambiano i messaggi, ma siamo comunque determinati”, ha rilevato l’ex Ministra del Sud Barbara Lezzi, nemica giurata del Governatore pugliese.

Le questioni emerse nel corso della discussione sono state tante. Il MoVimento sconta, secondo molti, il fatto di non essere più una forza antisistema e di aver realizzato una volta al governo solo sezioni del suo ampio programma di cambiamento. Si può tornare ad essere i puri di una volta?

Il dibattito

Matteo Loguercio storico attivista di Cerignola si è concentrato sul tema delle candidature. “Sono sempre stato contro le candidature pescate dalla società civile, come quelle per l’uninominale. Anche per le Europee ha vinto la posizione dominante, le altre non sono mai state pubblicizzate su Rousseau. Non siamo tutti uguali, se una persona è esterna, vuol dire che in 10 anni di vita del MoVimento non ha mai abbracciato le nostre idee e non potrà certo farsene carico nelle istituzioni se venisse eletta”.

L’attivista Buono, compagno di Laricchia, ha smontato la tesi di Loguercio. I pochi fuoriusciti pugliesi erano tutti attivisti di lungo corso, con pedigree certificato. “Chi è nel movimento da 10 anni si prende torte in faccia nelle piazze, noi siamo più avanti nella preparazione delle regionali. Attivisti, portavoce dessero una mano contro Emiliano che farà anche la lista dei vicini sotto casa”, ha aggiunto.

Molto critico Giuseppe De Lillo del meetup della ex Singer di Foggia. “Io sono tra i vecchi e i rompi. Il Movimento nasce dalla base e questo si è perso, c’è una spaccatura tra la base e chi governa, che ci ha portato ad allontanarci. Serve buon senso. Gli eletti invece si comportano come degli onnipotenti, ma l’onnipotenza dura 4- 5 anni, poi si torna ad essere normali cittadini. Occorre che tutti facciamo un mea culpa, noi come attivisti e i parlamentari e chi ci governa. Io dissi no all’alleanza con la Lega, ma fui preso in giro da molti portavoce”.

Sono tanti coloro che chiedono di “rimettere i piedi a terra”.

 

Dal Gargano qualcuno ha anche stigmatizzato la scelta avallata dal MoVimento locale e da Rosa Barone in particolare sulla nomina a presidente del Parco del professor Pasquale Pazienza, “Sono state ignorate le persone che hanno lottato col Movimento. Abbiamo mollato, regalando tutto agli altri”, è stata l’accusa. “Non abbiamo una identità”, è stato il lamento di un anziano.

Fabrizio Baia, bocconiano e amico del compianto Gianroberto Casaleggio ha le idee chiare. “Abbiamo perso la pulsione ideologica, non possiamo fare più politica con casta e onestà, è evidente. Dobbiamo però chiederci come mai non abbiamo vinto una elezione regionale in 10 anni. Siamo ancora la prima forza politica, ma abbiamo meno gazebo. Siamo più distanti perché mancano quei valori che ci univano. Mancano il sentimento e l’idea che emoziona”.

Secondo Rino Lovecchio, padre del deputato Giorgio è mancata l’analisi post voto al Comune di Foggia. “Già per fare la lista al Comune gente tra gli attivisti che volesse candidarsi non ce n’era. La gente esterna ha preso però il doppio dei voti di quelli interni”.“Manca la nostra presenza sul territorio: alcuni ci chiedono dove siamo”, ha detto un altro.

L’ex candidato sindaco Giovanni Quarato ha invitato tutti alla compattezza, all’unione.“Noi siamo a metà del guado, vogliamo essere quello che eravamo o vogliamo evolvere? Facciamo i puristi e ci rintaniamo nel nostro grembo materno oppure guardiamo al futuro? Noi al Comune eravamo 30 contro 200,  alla Regione potrà essere uguale e ci consegneremo ad una nuova sconfitta. Apriamoci: ci sono tante persone valide nelle liste civiche. Se vogliamo vincere dobbiamo crederci”.

Da Manfredonia l’avvocato Vanni Salcuni si è attirato le ire di molti. “Candidiamo persone che nella vita hanno un lavoro, un mestiere e che nella vita non debbano usare il MoVimento per avere un ruolo”. Lo ha attaccato Loguercio: “Le idee di cambiamento vengono prima del curriculum”.

La consigliera Antonella Laricchia a l’Immediato ha confermato le linee guida delle varie assemblee. “Non abbiamo ancora un format preciso su quante saranno le liste civiche a noi alleate, siamo in un momento di grande evoluzione, va recuperato un rapporto attivo coi territori e coi cittadini”.