Parola fine per il caso Anna Verde, la donna che, a “Le Iene”, denunciò di essere stata molestata a San Giovanni Rotondo. La Corte di Cassazione, terzo e ultimo grado di giudizio, ha dichiarato inammissibile il ricorso della donna. “Il fatto non sussiste”, recitava la sentenza del Tribunale di Foggia alla fine del processo di primo grado. Una decisione confermata in Appello e ora sottoscritta dalla Suprema Corte. Priva di fondamento anche l’ultima denuncia, quella contro un dipendente del convento di San Pio, accusato dalla Verde di violenza sessuale.
“Dopo aver invaso media locali e nazionali, procure e tribunali – commentò a l’Immediato Fabio Verile, legale del laico –, si è definitivamente accertata la assoluta estraneità di tutti, anche religiosi, con riferimento ad accuse inveritiere, strumentali e calunniose. Sull’accusa di molestie c’è stata ampia assoluzione. Ritenute non credibili le testimonianze fornite da tre frati, tra l’altro non appartenenti alla provincia di San Giovanni Rotondo ma di altri distretti, che frequentavano saltuariamente il convento. Gli stessi poi sentiti dalla trasmissione di Italia 1. È sempre stata una montatura – rimarcò l’avvocato -, piena di contraddizioni. È caduto il castello delle Iene, messo in piedi senza opportune verifiche. Questa sentenza riabilita San Giovanni Rotondo e pone fine al tempo di Anna Verde”.