Nei giorni scorsi sono state sollevate polemiche sui ritardi nell’espletamento del concorso per la copertura di 8 posti di collaboratore professionale sanitario – tecnico di radiologia medica, di cui 4 riservati ai soggetti appartenenti alle categorie protette di cui all’art. 1, comma 1 della legge n. 68/99, agli Ospedali Riuniti di Foggia.
La direzione dell’ospedale, con una nota, ha voluto far chiarezza sulle procedure. “Il concorso è stato indetto il 7 agosto 2018 con provvedimento n. 578 per la copertura complessiva di 12 posti. Questa dotazione di organico, conseguentemente all’approvazione da parte della Giunta Regionale pugliese del fabbisogno di personale (PTFP) 2018-2020, giusta Delibera n. 707 del 09/04/2019, è stata ampliata a 14 posti oltre i 4 già riservati. A tale procedura hanno chiesto di partecipare 748 candidati in possesso dei requisiti generali e specifici previsti dal bando di concorso. Le istanze di partecipazione sono state inoltrate attraverso l’utilizzo di una piattaforma on-line messa a disposizione dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria ‘Ospedali Riuniti’ di Foggia e gestita dalla Società Centro Servizi Srl di Matera. La commissione esaminatrice, costituita con deliberazione n. 903 del 21 dicembre 2018 e successiva modifica n. 48 del 24 gennaio 2019, ha previsto le prime due prove, quella scritta e quella pratica, nel giorno 11 Aprile 2019, prevedendo la prova scritta nella mattinata e la successiva nel pomeriggio. Sono risultati ammissibili alla prova orale 335 persone, per aver superato le precedenti selezioni. La commissione, visto il numero consistente di candidati ammessi, ha stabilito un diario di esame su 5 giorni a partire dal 9 al 13 Settembre 2019 con due sessioni giornaliere, una mattutina e l’altra pomeridiana”.
Poi proseguono, sottolineando le difficoltà nella valutazione. “Avendo la Commissione riscontrato difficoltà nella valutazione dei titoli nel diario di esame predisposto, pubblicato sul sito istituzionale dell’Azienda, con valore di notifica a tutti gli effetti di legge e nei confronti di tutti i candidati ammessi alla prova orale, la commissione ha reso noto che gli stessi avrebbero dovuto esibire i documenti, da fornire in copia, comprovanti le dichiarazioni rese, in sede di compilazione della istanza di partecipazione, sotto forma di autocertificazione ai sensi e per gli effetti degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000 al fine di poter, a conclusione della prova orale di tutti gli intervenuti, procedere alla valutazione e validazione dei titoli utili alla redazione della graduatoria generale di merito prevedendo, tra l’altro, le riserve di legge. Infatti il bando di concorso indetto, oltre alle riserve previste per i soggetti di cui alla legge n. 68/99, ha previsto le riserve dei posti in favore dei militari volontari in ferma prefissata che abbiano completato senza demerito la ferma contratta e cioè VFP1, VFP4, VFB e Ufficiali di complementi in ferma biennale o ferma prefissata.
La piattaforma on-line ha previsto, tra le altre cose, la possibilità di indicare l’appartenenza ad una delle categorie citate. Ovviamente, il diverso ed improprio uso di detta possibilità, dichiarata attraverso l’istituto dell’ autocertificazione, comporta l’assunzione di responsabilità descritte dal D.P.R. n. 445/2000. In corso di espletamento della prova orale, la commissione esaminatrice, rilevato la difficoltà lamentata di presentare tutta la documentazione richiesta in copia in sede di espletamento della prova orale da parte dei candidati, ha consentito l’invio della stessa entro il termine stabilito del 13 settembre, coincidente con l’ultima sessione di esame calendarizzata, ribadendo più volte l’importanza di tale adempimento. Successivamente, a conclusione delle sessioni di esame e senza soluzione di continuità, a partire dal 16 settembre, la commissione, in ordine alfabetico, per ciascun candidato intervenuto positivamente alla prova orale, ha iniziato a validare le dichiarazioni rese in occasione della compilazione della istanza di partecipazione, esclusivamente se comprovate con la documentazione acquisita e eventualmente consegnata. In assenza della documentazione probatoria, il punteggio non è stato assegnato. Allo stesso modo, non è stato riconosciuto il beneficio della riserva in mancanza della giusta documentazione comprovante l’eventuale diritto.
“È appena il caso di evidenziare – concludono – che nel mese di ottobre 2019 il direttore generale ha pubblicamente elogiato gli Uffici amministrativi e in particolare l’Area Gestione del Personale per aver verificato che spesso, vuoi per numero che per esperienze specifiche, non è possibile rinunciare all’apporto degli stessi Segretari di Commissioni che si trovano contestualmente impegnati in Commissioni di particolare impegno, come ad esempio nel caso della lunghissima attività concorsuale degli OSS (24 mila domande), senza aver conseguito significativi ritardi sulle procedure, nonostante la contestualità delle stesse”.