Sabato 9 novembre la comunità cittadina e gli istituti scolastici avranno la possibilità di visitare gli scavi archeologici del Parco Campi Diomedei di Foggia. Per l’occasione è stato organizzato un open day allo scopo di scoprire da vicino un pezzo di storia della città a molti sconosciuto.
“Questa è una opportunità che non possiamo perdere – ha dichiarato il sindaco Franco Landella -. Il Parco Campi Diomedei è patrimonio della nostra terra, ne esalta la ricchezza. Tutta l’area si integrerà con il tessuto urbano della città. Prima che ci fossero gli scavi archeologici ricordo che la zona era colma d rifiuti. Il parco dovrà essere fruibile da tutti i cittadini non solo a livello archeologico ma anche per conoscere la storia de ‘I Cavalli Stalloni’. I giovani devono conoscere il nostro patrimonio e devono aumentare il loro senso di appartenenza a questa terra che ultimamente si è perso a causa di un forte pessimismo – ha continuato il primo cittadino -. Vogliamo dare alla città un segnale forte di ripresa: dal degrado alla rinascita per migliorare la qualità della vita dei cittadini”.
“Vogliamo mostrare, raccontare e far scoprire il lavoro svolto in questi mesi – ha anticipato Italo Maria Muntoni, direttore generale e rappresentante della Direzione Scientifica della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta, Andria, Trani e Foggia -. Gli scavi sono stati ripresi il 20 maggio e sono stati conclusi l’11 ottobre. Abbiamo portato alla luce 1880 mq del villaggio neolitico contenuto nell’ex Ippodromo di Foggia. Abbiamo dunque riportato alla luce un pezzo di storia della città che risale al 6008 e il 6006 a.C. Quell’area archeologica è stata sottoposta a tutela per conservare memoria del villaggio neolitico posto al centro di Foggia. È una testimonianza di un passato antico dal valore fortemente identitario, un pezzo di storia finora sconosciuto. Quella di domenica è la prima apertura, noi ci auguriamo che presto possano esserci altre occasioni per ospitare nel cantiere i foggiani. Ad accompagnarli nel percorso di visita ci saranno gli archeologi che hanno lavorato in questi 89 giorni. In luce il fossato a forma di C, i muretti a secco e le piastre di cottura delle comunità neolitiche che svolgevano attività di agricoltura e di allevamento e realizzavano utensili in ceramica”.
Nel dettaglio. “I due parcheggi a raso su via Guglielmi non ci saranno più perché sono state valutate delle criticità – ha spiegato Gaetano Centra della direzione dei lavori -. Saranno installati dei coni visivi su viale Fortore mentre le dune non saranno modificate. Stiamo facendo delle valutazioni per quanto riguarda la copertura in quanto la proposta del sistema Gridshell non è stata accolta. Il completamento dei lavori è previsto per il mese di aprile”. Al costo inizialmente previsto pari a 4 milioni e 800mila euro si aggiungono altri 600mila euro. Al centro del parco, inoltre, è prevista la nascita di un centro di documentazione. “In questi mesi ci sarà una intensa attività di ripristino che riguarderà i lavori dell’impianto di irrigazione e di illuminazione oltre che la piantumazione di numerosi alberi”, ha precisato il Ugo Fragassi. Appuntamento sabato 9 novembre, dalle 9 alle 13, all’ingresso situato in viale Fortore, altezza Motorizzazione.