“La nostra associazione non organizzerà più l’evento di benedizione degli animali. Questo sarebbe stato il trentacinquesimo anno. Da tempo questa occasione di festa, per noi, non è più motivo di condivisione, ma di grande frustrazione”. L’annuncio è del presidente dell’associazione di volontariato per la protezione degli animali, Terry Marangelli.
La Benedizione degli Animali, nata, tra il serio ed il faceto – ed anche un pizzico di scetticismo – alla fine degli anni Ottanta, da un gruppo di neo attiviste animaliste, dedicata agli animali di affezione e al suo amato protettore per antonomasia, è sempre stata affollatissima e partecipata.
“Nel suo sito storico – spiegano , la rotonda della villa comunale di Foggia, ha finito con il diventare una vera e propria tradizione, occasione unica di incontro tra uomini ed animali. Una festa religiosa e laica allo stesso tempo, ma anche un osservatorio privilegiato dei costumi dei nostri concittadini, che si sono andati trasformando in maniera lenta e inesorabile.
Da un pubblico inizialmente accompagnato da una presenza maggioritaria di meticci e trovatelli di ogni genere e forma, siamo arrivati, negli ultimi anni, ad una presenza massiccia di cani di razza, toy, piccoli, grandi, enormi, un tempo impensabili. Una tendenza oramai più che consolidata.
In una città dove il randagismo è allo sbando – proseguono -, dove le adozioni non sono mai abbastanza, dove parlare di adozione di cani oltre l’anno di età, pare una bestemmia, il bombardamento mediatico nazionale e locale, evidentemente, anziché sviluppare empatia e solidarietà nei confronti dei cani costretti in canili e luoghi similari, ha indotto a rivolgere sicuramente attenzione, ma, soprattutto, nei confronti di cani e gatti di razza, indipendentemente da taglia, sesso e quant’altro.
Senza trascurare il bruttissimo indotto di allevatori fai da te, libero scambisti e amenità del genere, dove, gli stessi animali finiscono con l’essere vittime inconsapevoli di un affaire commerciale. Un approccio che è innanzitutto amore per la forma estetica, che non è quella che dovrebbe essere, secondo noi, la scelta di avere un animale di affezione. La nostra città avrebbe tutte le potenzialità per impedire penose carcerazioni, ma sceglie diversamente.
Ci spiace, non ci saremo – concludono – non siamo organizzatori di eventi a tema animale, la nostra vocazione è quella di tutelare e promuovere la solidarietà e l’empatia verso gli sfortunati, come continueremo a fare, finché ci sarà possibile”.