“Le associazioni – si legge in una nota – hanno provveduto a stendere una piattaforma di lavoro comune indicando prassi e metodologie per superare la ‘politica dei ghetti’. Partendo dalla descrizione sempre più precaria della condizione giuridica e sociale dei migranti in Capitanata, la piattaforma ha presentato le criticità e i limiti delle iniziative finora attivate, prima fra tutte gli sgomberi degli insediamenti informali, attuati in modo del tutto svincolato dai desideri, dalle necessità e dalla volontà di chi li abita, e soprattutto senza fornire reali alternative ai lavoratori. Per contrastare efficacemente l’attuale sistema di sfruttamento esistono, al contrario – spiega Intersos – alternative che la piattaforma elenca puntualmente nel documento come obiettivi prioritari che spaziano dalla corretta comunicazione, alla tutela giuridica delle persone straniere, dall’accoglienza al diritto all’abitare, dai trasporti pubblici alla lotta al caporalato ed allo sfruttamento in agricoltura con il rispetto di tutte le disposizioni normative e dei livelli salariali stabiliti dalle leggi e dai contratti collettivi”.
La rete delle associazioni propone “un piano di incontro tra domanda ed offerta di abitazione che tenga in considerazione adeguatamente lo spopolamento di tanti territori della Puglia e faccia sì che il fabbisogno abitativo dei migranti che non trova risposte adeguate nel mercato immobiliare trovi soluzione nelle esigenze economiche e demografiche del tessuto locale, anche invitando le istituzioni a farsi garanti dell’incontro tra domanda ed offerta e della solvibilità dei conduttori. Altrettanto fondamentale secondo la piattaforma è la predisposizione di un serio piano di trasporti per i lavoratori agricoli del territorio sulla riattivazione della Rete Agricola di Qualità sulla messa a regime degli indici di congruità ettaro coltura e sulla attivazione di percorsi professionali in favore delle persone straniere”.
Le proposte operative sono indirizzate anche alle istituzioni affinché possano essere pianificate e possano essere attuate attraverso la collaborazione con la Rete delle associazioni.