C’è una piccola rivoluzione al Comune di Foggia, tra pensionamenti di funzionari e dirigenti apicali e nuovi rapporti tra tecnostruttura e politica. L’assegnazione di molteplici e vitali deleghe a molti consiglieri comunale da parte del sindaco Franco Landella, e in particolare la delega ai Lavori Pubblici affidata al semplice eletto ed ex assessore Francesco Morese, ha aperto dissidi e lotte intestine dentro il Palazzo tra i burocrati e la maggioranza.
L’Art 42 del Testo unico degli Enti locali delinea molto bene le competenze del consigliere comunale, circoscritte all’esecuzione dell’indirizzo politico e al controllo dell’operato dell’esecutivo. Citando la famosa frase, un consigliere non può essere controllore e controllato. Secondo il Tuel il Consiglio, ex articolo 42, ha specificate competenze. In tal senso, il consigliere potrà essere incaricato di studi su determinate materie, nonché di compiti di collaborazione circoscritti all’esame ed alla cura di situazioni particolari, che non implichino la possibilità di assumere atti a rilevanza esterna, né di adottare atti di gestione spettanti agli organi burocratici. Il consigliere, infatti, svolge la sua attività istituzionale, in qualità di componente di un organo collegiale, il Consiglio, che è destinatario dei compiti individuati e prescritti dalle leggi e dallo statuto.
Insomma, stando ad alcune interpretazioni amministrativiste, il consigliere si può occupare di casi spot, di singoli appalti, di singole situazioni, ma non può avere un incarico di gestione, come nel caso foggiano per la gran parte dei delegati eletti.
“La legge parla in maniera chiara di incompatibilità, dal testo unico emerge che i consiglieri comunali possono avere degli incarichi, ma casi specifici, non casi generali”, dice qualcuno dai banchi della maggioranza, che vorrebbe ottenere per sé il corposo controllo dei lavori pubblici.
Le deleghe hanno impensierito non poco i dirigenti, poiché esse vanno a frazionare gli uffici. I Lavori Pubblici si trovano in una situazione complicata, poiché di fatto gli atti dovranno essere presentati dal sindaco in Giunta, dal momento che Morese è solo un delegato, senza portafoglio. Lo stesso vale per tutte le altre deleghe, per le quali i delegati dovranno interloquire con gli uffici e l’assessorato competente, creando così passaggi ulteriori, per il lavoro e l’esecuzione di questa o quella funzione gestionale.
Stando ai rumors, alcuni dirigenti non avrebbero gradito troppo la mole di competenze aggregate, in particolare il super dirigente dell’Area Tecnica, l’ingegner Paolo Affatato, a cui parrebbe essere stato sottratto l’ufficio dell’Urbanistica, affidato al tecnico Puzio.
Nell’Area tecnica, che è quella dei Lavori Pubblici e delle tante deleghe specifiche, dall’illuminazione alle borgate, sono ormai firmatari degli atti diversi funzionari, in particolare Cosimo Antonio Suriano e Giovanni Marella, tra i tanti.
Due importanti funzionari, Ida Paranzino, la signora dell’emergenza abitativa, e Giulio Raimondi si sono pensionati qualche giorno fa. Con loro anche il fidatissimo Mansella, dell’Ufficio di Gabinetto.
Il sindaco ha proceduto anche alla nomina del Vicesegretario Generale, per coadiuvare il Segretario Generale e sostituirlo secondo le vigenti disposizioni legislative e regolamentari con decorrenza immediata, attribuendo le funzioni al comandante Romeo Delle Noci.
Questa scelta secondo molti sarebbe propedeutica per il segretario generale Maurizio Guadagno per occupare altri uffici, che oggi gli sono negati per la sua funzione di responsabile dell’anticorruzione. Il doppio ruolo lo poneva di fronte ad una serie di scogli.
In questi mesi molti atti del segretario, che assomma a sé anche le funzioni di dirigente al Patrimonio, sarebbero finiti sotto la lente della magistratura. Sotto la campagna elettorale infatti il dirigente ai Servizi Sociali Claudio Pio Taggio, dopo il suo diniego su alcune operazioni, era stato sostituito proprio da Guadagno. Tra i tanti atti controversi del segretario dirigente ad interim quelli delle determine incriminate in campagna elettorale sulle 4 associazioni dei servizi sociali. Altre determinazioni di ugual misura sarebbero state congelate nell’ufficio del responsabile agli Uffici Finanziari Carlo Dicesare, secondo alcune indiscrezioni fatte trapelare delle opposizioni. E ancora c’è il caso del bando per l’assegnazione dei 400 ettari di Masseria Giardino, dove è in atto una disputa tra le due imprese che hanno partecipato alla gara. La seconda classificata ha presentato un esposto in Procura contro la prima, l’Ati guidato dalla cooperativa forestale di Ugo Fragassi, già impegnato con Foggia Più Verde e nei lavori ai Campi Diomedei.
Più dirigente e meno segretario, insomma, se davvero gli sarà revocato l’incarico, mettendolo, di fatto, al sicuro. Di recente Guadagno ha firmato la determinazione con la quale si dà il via al contratto di cessione ad Arca Capitanata dell’area di proprietà comunale sita al viale Fortore, accatastata al Foglio 76, p.lla 33 e avente un’estensione di mq. 1.901,00 al fine di realizzare 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica per contrastare il degrado urbano e dare una risposta ai bisogni sociali impellenti.