È il giorno della conferenza stampa nella sede della Regione Puglia in Via Moro a Lecce dell’ex senatore Massimo Cassano e dell’assessore regionale Gianni Stea per l’adesione a Puglia Popolare del consigliere Regionale Mario Romano.
Il centrista sceglie quindi la formazione del commissario Arpal e anticipa le mosse di altri colleghi. Anche il collega Napi Cera è atteso in Puglia Popolare, ma il giovane consigliere garganico smentisce ogni contatto o avvicinamento. Resta fedele al simbolo con lo scudo crociato.
Le elezioni regionali del 2020 sono vicine e il nascente governo giallorosso, con la ratifica anche della piattaforma Rousseau che ha sancito per il Conte bis un sì plebiscitario che sfiora l’80% dei voti, ha cambiato le carte in tavola per i consiglieri regionali che mirano ad essere rieletti in Regione Puglia.
La maggioranza Emiliano punta ad abbassare la quota di sbarramento per rendere più semplice il superamento da parte delle liste civiche. Uno dei maggiori scogli oggi del civismo è rappresentato dai signori delle preferenze, che catalizzano l’attenzione spesso solo su una provincia. È il caso di Iniziativa democratica di Alfonsino Pisicchio, forte a Bari, ma meno performante in altre province pugliesi, per cui le candidature a Foggia e altrove rischiano di essere ancillari alla sola elezione dei politici baresi.
Vale per Pisicchio, ma vale per lo stesso Gianni Stea con Puglia Popolare. Si punta quindi a riequilibrare abbassando il quorum il peso di ciascun ceto politico territoriale.
In Capitanata Puglia Popolare deve ancora riprendersi dalla non eccellente performance del centrosinistra extralarge di Pippo Cavaliere e dal proprio risultato inferiore alle attese: la lista accentrata da Lucio Tarquinio con la candidatura di Mimmo Verile e in parte da Sergio Clemente ha allontanato tanti elementi politici, a cominciare da Anna Rita Palmieri, passando per Giulio Scapato e Pasquale Cataneo.
Sarà proprio Sergio Clemente il nome forte di Puglia Popolare per le prossime regionali, laddove invece per Pisicchio potrebbe correre Francesco Sderlenga di San Severo. È certa la candidatura del segretario regionale di Italia in Comune, Rosario Cusmai, che potrebbe rosicchiare molti consensi all’amico ex assessore all’Agricoltura.
Resta un mistero la collocazione di Leo Di Gioia. Agli amici aveva detto di attendere il 15 agosto, per l’adesione ufficiale alla Lega. Ma Matteo Salvini ha cambiato i piani di molti. Oggi l’ingresso nella Lega, un partito caotico e dal quale molti fuggono in direzione Fratelli d’Italia, appare piuttosto azzardato.
I rumors vogliono Di Gioia vicino al centrismo di destra da cui proviene, in forte avvicinamento agli ex ministri Maurizio Lupi e Mario Mauro: manca pure ancora un coordinatore provinciale nel nuovo partito di Giovanni Toti. C’è chi fa fantapolitica: Di Gioia da sempre civico puro potrebbe essere il politico di riferimento regionale in una eventuale alleanza con liste civiche da parte dei M5S.