Tre dipendenti del 118 e un medico di famiglia sono indagati per la morte di Francesco Buccelli, quarantenne cardiopatico deceduto il 9 agosto scorso. L’indagine è partita dopo la denuncia della madre ai carabinieri, scaturita dai risvolti della visita a domicilio per un forte mal di testa lamentato dal figlio. Secondo l’accusa, il personale sanitario non avrebbe svolto tutti gli approfondimenti necessari per rintracciarne le cause. Peraltro l’uomo, che è deceduto poco dopo l’intervento del 118, non è stato nemmeno trasportato in ospedale.
I famigliari della vittima si sono rivolti agli avvocati Simone Moffa e Umberto Fiore, che li stanno assistendo nel procedimento avviato dal pubblico ministero Giulia Falchi, la quale ha aperto una inchiesta per omicidio colposo. L’autopsia, eseguita 48 ore fa, potrà dare elementi utili per il caso.
Il pm, come riferito dalla Gazzetta del Mezzogiorno, ha chiesto al medico legale di “accertarsi, anche esaminando la documentazione medica acquisita, la causa della morte di Buccelli al fine di riscontrare eventuali violazioni di cautele doverose o di regole precauzionali di condotta nell’approccio diagnostico e terapeutico, e nell’assistenza al paziente, verificando se un comportamento conforme ai dettami della migliore scienza ed esperienza medica nonché ai canoni di ordinaria diligenza, prudenza e perizia, avrebbe evitato – o comunque reso meno probabile-il decesso”.