Prima il bagno di folla per il premier Giuseppe Conte al grido “non mollare”, poi le vibranti proteste all’arrivo del governatore pugliese Michele Emiliano. Sotto il sole rovente, a Foggia, diversi manifestanti hanno palesato la propria “scelta” nel giorno della firma del Contratto istituzionale di sviluppo che ha sbloccato 280 milioni di euro per 43 progetti in Capitanata.
Emiliano ha replicato, aprendo ad un possibile governo che tenga dentro il M5S e il Pd. “In tempi non sospetti – ha dichiarato -, ho sempre detto che un movimento magmatico, che non aveva ancora una direzione precisa, andava indirizzato verso la storia democratica del Paese. All’inizio ridevano anche nel mio partito. Ancora oggi, quando mi sono avvicinato alle balaustre, i militanti ingenui del M5S, siccome io sono del Pd, hanno cominciato a gridare. Dopo qualche minuto, vedendo che io non mollavo – perché io non mollo -, mi hanno guardato negli occhi e hanno capito che il nemico non ero io. Che non era il Partito democratico. Non erano i partiti che hanno fatto la Resistenza e che, certo, hanno fatto degli errori… ma non sono il nemico. Hanno capito da qualche giorno che il nemico che pugnala alle spalle è tutto ciò che è l’eredità dell’autoritarismo in questo Paese, e naturalmente anche il Pd deve tener conto di questo. È dura stare davanti ad una balaustra ed essere insultato – conclude -, però quando hai la coscienza a posto se ti gridano ‘buffone’, e tu sai di essere una persona onesta, ti scivola addosso.