“Sarebbe preoccupante se calasse il silenzio senza un punto di svolta, senza parole del presidente Conte e del Governo, su quel che è accaduto a margine della cosiddetta vicenda della moto d’acqua. La notizia su indagini in corso ci rende speranzosi. Se ci fossero sviluppi e si arrivasse a individuare chi ha minacciato il videomaker foggiano Valerio Lo Muzio, l’Ordine dei giornalisti si costituirà parte civile per essere al suo fianco. Ma non basta. Bisogna continuare a gridare lo sdegno per l’accaduto e per le mancate scuse, tuttora non arrivate, nè dal ministro Salvini, nè in surroga dal Premier. Occorre un gesto forte che scuota il Paese per cui, se ancora nulla accade (e ci sarà un conto alla rovescia), il 3 settembre nella sede dell’Ordine nazionale dei giornalisti a Roma sarà allestita una sorta di veglia funebre della libertà di stampa, al centro della sala un tavolino con la Costituzione aperta alla pagina dell’articolo 21.”
Lo afferma il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna in merito agli sviluppi del caso Lo Muzio.