A distanza di pochi giorni, è stata sistemata la panchina dedicata a Michele Iambrenghi, sfregiata qualche giorno fa a Candelaro. La vicenda denunciata dalla mamma ha avuto molta eco. Il ragazzo è stato ucciso nel 2009 quando aveva appena 22 anni. Michele operaio, rimase vittima di un agguato nelle vicinanze della sua abitazione, in viale Candelaro. Era incensurato. Secondo le cronache dell’epoca fu ammazzato per una vicenda personale. Per gli inquirenti si doveva trattare “solo” di un avvertimento, ma finì in un omicidio.
Qualcuno, a fine luglio, aveva rimosso la foto del giovane dalla panchina. L’episodio ha avuto un epilogo positivo, visto che la targhetta è stata regolarmente ripristinata. “Quella panchina è stata dedicata a mio figlio Michele dagli amici del rione – racconta mamma Santa a l’Immediato -. Quel giorno, l’11 febbraio 2010, ricorreva il compleanno di mio figlio, e la panchina venne battezzata dal parroco di Sant’Alfonso di allora, quindi è un altarino a tutti gli effetti e dove durante le feste e nei giorni meritevoli di essere ricordati, si riuniscono gli amici per omaggiare Michele con il loro affetto. Oggi volevo ringraziare di cuore voi per aver pubblicato l’articolo e dato voce alla mia rabbia per quel gesto deplorevole e ringraziare anche le tante persone e amici di Michele che mi hanno sommerso di messaggi e affetto! La panchina è stata pulita ed è stata rimessa la targhetta. Vi ringrazio tutti per l’affetto che dimostrate nei miei confronti e soprattutto per l’affetto che avete verso mio figlio Michele anche a distanza di anni”.