La decisione di escludere l’Audace Cerignola dal prossimo campionato di Serie C potrebbe avere risvolti pesanti sul futuro della società. A cominciare dal disimpegno della famiglia Grieco. Alla domanda dei giornalisti durante la conferenza stampa sull’eventualità di lasciare la squadra, Nicola Grieco ha risposto secco: “È possibile”. Il patron si è sfogato ampiamente sulla “ingiustizia”, sul “diritto negato” di partecipare alla competizione e, soprattutto, sulla “disparità di trattamento con il Bisceglie”.
“La situazione del Bisceglie e dell’Audace Cerignola è identica, solo che oggi noi non abbiamo ricevuto alcun invito dalla FIGC sui calendari. Hanno trovato un neo legato all’omologazione, eppure noi abbiamo i documenti anche sull’omologazione, sottoscritti dalla stessa Federazione. È assurdo, il documento ce lo hanno rilasciato loro”, ha detto Nicola Grieco.
Ieri emissari della FIGC hanno fatto capolino presso il Monterisi per valutare, ancora, i lavori di adeguamento. “Nell’atto c’è scritto che il campo è momentaneamente a norma e ci chiedevano di rendere ufficiale questo passaggio, atto che non viene rilasciato se non calpesti il campo nell’arco di 90 giorni”, ha spiegato Grieco durante la conferenza stampa. “Ho comunicato quanto successo anche in Vaticano a mons. Nunzio Galantino”, ha sottolineato Michele Grieco. “E’ una vergogna. Vorrei spiegazioni in merito all’esclusione dal campionato di Calcio di Serie C: se dev’essere esclusa l’Audace, allora dev’essere escluso anche il Bisceglie. Ghirelli dice che il Bisceglie faceva parte della Serie C, eppure è retrocesso. Non capiamo, non sappiamo nemmeno se il ricorso al TAR partirà dalla Federazione o dovremmo farlo noi”, hanno concluso.