“Gli occhi dell’ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione sul Comune di Roseto Valfortore”. Esordisce così la nota stampa del gruppo consiliare FutuRoseto, guidato dal capogruppo Matteo Caldarella.
“Con delibera 556 del 12 giugno scorso a firma di Raffaele Cantone (poco prima della sua recente decisione di lasciare la guida dell’ANAC) – si legge -, l’ANAC si è espressa in merito all’affidamento delle strutture della casa di riposo di Roseto Valfortore che non è risultata conforme alla normativa vigente.
È quanto ha deciso l’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha deliberato sull’istanza presentata dal Consorzio di Cooperative Sociali O.P.U.S. in merito ad un parere di precontenzioso sulla procedura indetta dal Comune di Roseto Valfortore nel dicembre del 2017 finalizzata alla concessione delle strutture, in località Paduli, per la gestione di una casa di riposo per anziani”.
E ancora: “Già in precedenza molte polemiche e grande scalpore sorsero in paese, in considerazione di uno dei primi atti dell’amministrazione di maggioranza capitanata dal sindaco Lucilla Parisi allorchè, immotivatamente, con Deliberazione di Giunta Comunale n.68/2017, fu revocata la delibera precedente, ma di altra amministrazione, con la quale, la struttura, veniva intitolata al Santo Giuseppe Moscati. Come noto la madre del Medico e Santo Giuseppe Moscati, Rosa De Luca dei Marchesi di Roseto, era originaria di Roseto Valfortore e davvero sembrò inopportuno intestare nuovamente le strutture scalzando il nome del celebre Santo”.
FutuRoseto, in quell’occasione, espresse la sua contrarietà come anche all’epoca degli avvisi pubblici per la concessione della struttura.
“Il gruppo consiliare di opposizione FutuRoseto infatti, in relazione agli avvisi pubblici (primo avviso del 30/11/17 andato poi deserto e secondo avviso del 21/12/17) a firma del Responsabile del procedimento e Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale (diciamo responsabile della “stanza dei bottoni” del comune) ing.Fedele Luisi, notoriamente schierato politicamente con l’attuale maggioranza – sostengono -, manifestò alcune perplessità fra le quali anche in relazione a violazioni del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione all’epoca vigente presso il Comune di Roseto Valfortore, chiedendo formalmente e per tempo l’annullamento della procedura.
Alla nostra richiesta di annullamento della gara, ricevemmo, come sempre, solo un “assordante” silenzio da parte del sindaco Lucilla Parisi e del Responsabile del Procedimento Luisi.
Si continuò a a procedere, l’imperativo era inaugurare la struttura a tutti i costi, fissando un canone ridicolo di poco più di ventiduemila euro per annualità (praticamente 1800 euro al mese per una struttura di circa 1700 mq senza considerare servizi annessi e mezzo ettaro di giardini), considerando quanto accade per analoghi casi, e ben trentamila euro in meno rispetto al canone stabilito nel primo avviso.
La struttura fu affidata quindi alla Cooperativa Servizi Sanitari, una Onlus di Isernia che concorse, in maniera verticale (in RTI), insieme alla ditta Control Fire Srl di Volturino per 15 anni, un esito scontato da quanto trapelava e da vox populi imperante.
In verità poi chi gestisce ‘verticalmente’ le strutture, di fatto, sembrerebbe soltanto quest’ultima ditta che dovrebbe invece occuparsi del reparto manutentivo che quindi fa diventare la CSS Onlus di Isernia subordinata.
Già in sede di aggiudicazione della gara, la O.P.U.S sollevò delle eccezioni, e, in seguito appunto alla richiesta di questa ditta, l’ANAC ha quindi stabilito che la gara è stata viziata, nella procedura da parte dell’ufficio tecnico del Comune di Roseto, per non conformità alla normativa vigente. L’ANAC, presumibilmente anche per scongiurare l’inevitabile contenzioso contro il Comune di Roseto Valfortore, invita l’ente a fornire delle risposte entro 60 giorni dall’invio della comunicazione avvenuta il 21 giugno scorso.
Questa vicenda getta ombre sull’operato dell’amministrazione di maggioranza e sul Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale e, a peggiorare la situazione di queste ‘ombre’, si apprende con stupore che, con Deliberazione n.14 del 27/02/2019, la Giunta comunale prevede di: “Rinviare il pagamento dei canoni dovuti a partire dal punto di pareggio da concordare con il gestore sulla base del piano finanziario; il pagamento di quanto dovuto avverrà con adeguato piano di rateizzazione oltre al pagamento dei canoni futuri; che il gestore dovrà comunque pagare all’ente i canoni dalla data di sottoscrizione del contratto 794/2018″… ovvero campa cavallo che l’erba cresce…
Quindi rinvio del pagamento rateizzazione da concordare con la ditta, sembra davvero il paese dei balocchi, tanto basta aumentare le tasse per i cittadini di Roseto.
Chissà se, come recitava l’avviso per l’affidamento della struttura (“rate mensili uguali e anticipate”…), i canoni fino alla data di questa inopportuna e indesiderabile, per le casse del Comune, Deliberazione sono stati pagati?
Forse le spese sostenute per il personale giustificano il “rinviare, “rateizzare”, i canoni che la ditta deve al Comune? Una ditta che, come da avvisi pubblici relativi all’affidamento della struttura, doveva avere il requisito di un fatturato di almeno 3.000.000,00 di euro (per gli anni 2015-16-17) proprio come garanzia di solidità per i pagamenti dei canoni, altrimenti a cosa è servito chiedere questo requisito? (si vedano avvisi pubblici).
Noi consiglieri di opposizione di FutuRoseto – concludono -, da sempre, siamo attenti controllori della gestione della cosa pubblica e il provvedimento dell’ANAC accendendo i riflettori sull’operato, conferma i sospetti che nutrivamo in merito a tutta la vicenda legata alla casa di riposo. Sospetti rafforzati anche dalle procedure di assunzione del personale che non è dato conoscere. Per questo e per tanto altro ancora, continueremo ad essere attente sentinelle per una corretta gestione della cosa pubblica quindi per la tutela dei cittadini e per Roseto migliore”.