Giunta Landella ancora in alto mare. I leghisti della prima ora, come Massimo Russo e Antonio Tricarico, se le suonano di santa ragione sui social, mentre i dirigenti salviniani regionali al tavolo sabato, riunito in via Salomone a Foggia nella sede di Forza Italia non riescono a recedere dalle loro richiese.
Il vicecommissario regionale Giovani Riviello, accompagnato da Alfonso Fiore, continua a reclamare 3 assessorati, con la vicesindacatura di Luigi Miranda, la presidenza del consiglio per Massimiliano Di Fonso e la presidenza dell’Amgas. Tutti assessori esterni, con buona pace dei big non eletti che speravano in un rientro che potesse salvare anche lo scranno in Provincia, prima della proclamazione degli eletti attesa in queste ore. Raimondo Ursitti, ormai sereno e semi “rassegnato” ad altri ruoli, è stato avvistato alle Tremiti nel weekend in compagnia del consigliere regionale Leo Di Gioia e dell’amico presidente del Consorzio per la Bonifica Montana Giovanni Terrenzio.
Quelle leghiste sono delle richieste irricevibili per gli azzurri, che pretendono la postazione del presidente dell’assise per Leo Iaccarino.
Tale è lo scontro che Franco Di Giuseppe si è detto anche disponibile a sacrificare l’ex assessora Erminia Roberto, lasciandola in aula, per un anno almeno fino all’esito delle Regionali del 2020, facendo avanzare però De Martino al Bilancio, tra i non eletti.
Le cose si complicano per Franco Landella, tra emergenza abitativa, Foggia Calcio e difficile gestione dei rapporti con i suoi alleati. Resta da capire anche quale sarà la sua posizione anche rispetto a giovani rampanti, che all’ultima tornata elettorale hanno fatto registrare performance clamorose, come Danilo Maffei e Dario Iacovangelo (entrambi su quota mille), con quest’ultimo che nelle scorse settimane ha già manifestato qualche mal di pancia per lo scarso coinvolgimento nelle scelte.