Giovanni Santacroce nel mirino della malavita. Uno dei più importanti imprenditori cerealicoli della provincia di Foggia è vittima di atti intimidatori. L’ultimo nello scorso weekend quando ignoti hanno piazzato una bomba a uno dei silos da 25mila quintali della “Santacroce group” ad Ascoli Satriano. Ai colleghi della Gazzetta, l’imprenditore ha mostrato tutta la sua indignazione: “Mi hanno messo una bomba dopo la quarta, quinta intimidazione. Ogni volta alzano il tiro: lettere, minacce, segnali strani, ora questa bomba. Chi sono? Non ne ho la più pallida idea, non li conosco e comunque di queste cose parlo con gli inquirenti. Io so soltanto che la mattina mi alzo alle 5 per andare al lavoro e la sera torno a casa dopo aver incontrato solo tanta gente perbene. I malavitosi non fanno parte del mio bagaglio di conoscenze, non ho mai avuto a che fare con queste persone. Mi sorprende tutto quello che mi sta accadendo, ma mi dispiace soprattutto per la mia gente, le persone che lavorano con me da una vita”.
I mulini presi di mira a due passi da Ascoli Satriano sono un po’ il gioiello di famiglia – si legge nell’articolo del noto quotidiano cartaceo -, un’azienda simbolo della “Santacroce group” dove il grano diventa semola per rifornire i principali pastifici italiani. Le indagini si muovono a tutto campo, la pista estorsiva sembra la più accreditabile in questo momento ma le ipotesi investigative sono ancora agli inizi.
“Con i carabinieri ho già parlato, sono così brave persone – ha detto l’imprenditore –. Vorrei però sentirmi più sicuro, lo Stato deve garantirci di più, chi lavora onestamente merita rispetto e considerazione sempre e comunque. Tutto questo è inaccettabile”.