Ballottaggio. Nuova partita, nuova elezione, nuova campagna elettorale. I due sfidanti per il Comune di Foggia, Franco Landella e Pippo Cavaliere stanno limando le loro strategie. Il sindaco uscente si è rimesso subito in moto, incontrando i non eletti per capire come rinserrare le sue fila, partendo da quei 10mila voti in più e dal fortissimo distacco dei quartieri popolari, dove ha quasi doppiato il rivale. In queste ore però non sono pochi i delusi nella sua coalizione. Il confronto tra i due segretari provinciali dei due partiti di maggioranza relativa di ciascun accampamento, Lia Azzarone per il Pd e Raffie Di Mauro per Forza Italia, è impari. Di Mauro è stato superato dal giovane Dario Iacovangelo, che secondo qualcuno sarebbe stato aiutato dal primo cittadino in un’ottica di “rinnovamento”.
Uno dei più grandi paradossi sarà quello del segretario generale dell’Ente Fiera Raimondo Ursitti. Una buona parte del suo elettorato ha esercitato il voto disgiunto, barrando la croce per Cavaliere candidato sindaco, ma ora il politico navigato si ritrova costretto a spingere molto per l’elezione di Franco Landella, se vuole sperare di tornare in Consiglio comunale e nell’assise provinciale del presidente Nicola Gatta, che guida anche la Cabina di regia del Patto per la Puglia e Cis. Altrimenti per lui resterà sempre qualche postazione di massimo prestigio nella Lega, non è esclusa la segreteria regionale.
Ieri grande entusiasmo al comitato di Cavaliere in Corso Garibaldi insieme agli eletti e non: il professionista sente di potercela fare. Raggianti Francesco de Vito, Lino Dell’Aquila, Leo Di Gioia e tanti piddini che potrebbero slittare in aula con la sua vittoria. Dall’altra parte, nel quartier generale operativo di Via Bari, nessuna festa, nessun palchetto, si lavora a testa bassa. La non vittoria al primo turno pesa.
Alla sezione 72 alla Spelonca, manca un verbale, che potrebbe modificare i risultati dentro Forza Italia. C’è da ricucire nel centrodestra anche se il campione di consensi Bruno Longo, secondo in Forza Italia con più di 1300 voti dopo il campionissimo Leo Iaccarino, afferma: “Siamo molto determinati e attrezzati”.
Cavaliere ieri ha avuto pieno mandato dai maggiorenti della coalizione a chiamare le altre forze in campo per tentare apparentamenti politici. Servono i voti di tutti. Da Giuseppe Mainiero a Giuseppe Pertosa, ma è chiaro che la differenza la faranno i pentastellati.
Cosa faranno i 5stelle
In questi due mesi di campagna elettorale era emerso un forte feeling tra i due ingegneri. L’elettorato più vicino a Giovanni Quarato è da sempre amico fraterno di Pippo Cavaliere. Stessi ambienti, stesse vacanze, stessi circoli. C’è chi spera anche in un endorsement palese da parte del neo parlamentare europeo Mario Furore e della consigliera regionale Rosa Barone nei confronti di Pippo Cavaliere, ma fonti interne al M5S negano questa possibilità. “Non tifiamo per nessuno, a livello nazionale il Movimento non ha mai dato indicazioni di voto al ballottaggio, si creerebbe un precedente, è in ballo una discussione sull’allargamento alle civiche, ma non è questo il momento”. Del resto la vittoria di Landella farebbe crescere la pattuglia da tre a 4 eletti e comunque il Movimento entra per la prima volta in consiglio, un apparentamento anche solo ideale e politico farebbe perdere consensi in vista delle regionali.
Intanto si sta lavorando ad un ritorno in piazza di Matteo Salvini, atteso a Lesina per una festa con Massimo Casanova, a San Severo e a Foggia.