I risultati elaborati dall’Osservatorio Cottarelli sui conti pubblici sono impietosi per Foggia. Nell’analisi dei 52 comuni capoluogo di provincia delle regioni a statuto ordinario con una popolazione sopra agli 80 mila abitanti, il capoluogo dauno figura all’ultimo posto.
Il comune in vetta alla classifica, Pisa, risulta primo perché con una spesa non molto di poco superiore allo standard, riesce a offrire servizi in quantità molto superiore alla media per una città di quelle dimensioni. Seguono Parma, Padova e Piacenza che registrano una simile composizione di punteggio: una spesa standard molto vicina rispetto a quella storica e un punteggio in termini di quantità di servizi offerti piuttosto alta.
A metà classifica troviamo quei comuni che registrano un indicatore di efficienza prossimo allo zero, ovvero quelle città per cui uno scostamento della spesa viene compensato da uno scostamento di pari entità nella quantità dei servizi offerti. Fanno parte di questa categoria comuni come Milano, Novara, Andria e Roma. La composizione dei punteggi, però, raccontano storie differenti. Mentre i due capoluoghi lombardi offrono un livello dei servizi decisamente più alto rispetto agli altri (circa il venti per cento maggiore rispetto alla media), ma a costi un po’ più elevati, Roma tende ad offrire un livello di servizi decisamente più basso, ma caratterizzato da costi più bassi.
A chiudere la classifica troviamo Foggia, che registra un indicatore di spesa tutto sommato in linea con la media, ma accompagnato da un livello di servizi di circa il 70 per cento inferiore agli altri comuni simili per fascia di popolazione. Anche Brindisi, altro capoluogo pugliese, occupa una posizione bassa nella classifica, con un livello di spesa complessivo del 30 per cento più alto dello standard (del 50 per cento più alto per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti e quasi doppio per quanto riguarda la spesa per il settore sociale). Napoli, terzultimo in classifica, registra una spesa leggermente superiore allo standard, ma è caratterizzato dal secondo livello dei servizi più basso tra tutti.
A livello regionale si piazzano bene le regioni del Nord: spicca tra tutte l’Emilia-Romagna per il numero consistente di comuni presenti nella parte alla della classifica. Fanno bene anche Veneto, Toscana (eccezion fatta per Grosseto) e Lombardia. Sono 4 su 5 i comuni pugliesi inclusi nel campione a dominare la parte più bassa. Posizioni basse in classifica sono occupate anche dai comuni campani e calabri, con Catanzaro e Reggio Calabria rispettivamente al 42 e al 46esimo posto.