Il Comitato di Borgo Mezzanone è pronto a presentare le carte alla Procura della Repubblica di Foggia per denunciare le presunte irregolarità nell’assegnazione dei 28 alloggi su 112 che il Comune si è riservato di assegnare a via Lucera dentro al piano di riqualificazione dell’Arca Capitanata.
Accanto a persone realmente bisognose come i cittadini di via Rodi Garganico o la leader dei container Giulia Frascolla che è entrata in possesso ieri dei suoi vani al primo piano, ci sarebbero anche delle situazioni più controverse.
20 famiglie che dal 1998 occupano regolarmente gli alloggi di Borgo Mezzanone, pagando un equo canone, si sentono beffate perché superate, nell’ambito dell’emergenza abitativa, da persone e nuclei familiari che ritengono non avere nessun requisito, ma che ieri sono entrate in possesso di alcune abitazioni nelle palazzine di via Lucera.
Ma andiamo con ordine. Borgo Mezzanone è stata una cattedrale nel deserto, nel 1998 le famiglie accettarono quella collocazione che poi si tramutò in una condizione di poca vivibilità e di grande disagio.
“L’amministrazione ha consegnato 28 alloggi più altri 9 alle Piastre del Candelaro, dove sono state collocate delle famiglie che avevano già avuto la casa all’Eurospin 6 anni fa. Non c’era nessuna emergenza per loro. La vera emergenza è Borgo Mezzanone”, spiegano.
In realtà il comitato ha diverse informazioni, che faranno parte del faldone inviato alla Procura e che getterebbero nubi sui metodi di assegnazione. “Hanno legalizzato l’abusivismo e chi ha i requisiti rimane fuori, con quale criterio l’ufficio case assegna gli appartamenti? Con una gestione a simpatia?”. Le domande restano nel vuoto.