Oggi, il capo dell’amministrazione penitenziaria Francesco Basentini (foto sopra), rispondendo anche alle numerose sollecitazioni del SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, il maggior sindacato di categoria, ha visitato il carcere di Foggia.
Durante la visita, il capo del DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), ha potuto rendersi conto della gravità della situazione presente a Foggia a seguito del grave sovraffollamento di detenuti, a cui corrisponde un organico insufficiente.
“Vogliamo ricordare – si legge in una nota stampa del sindacato – che il 27 febbraio scorso una delegazione del SAPPE aveva visitato il carcere di Foggia rilevando delle gravi criticità ed una sicurezza ridotta praticamente a zero.
Il carcere di Foggia per capienza di detenuti è il secondo della regione Puglia con un sovraffollamento di detenuti pari a circa l’80% dei posti disponibili regolamentari (358 con 620 detenuti), mentre l’organico della polizia penitenziaria che nel 2001 era superiore alle 350 unità, si è ridotto a poco più di 250.
Nessuno deve dimenticare che allo stato, il carcere di Foggia sopporta un faticoso carico di lavoro, dovuto alla criminalità organizzata che sta diventando sempre più spietata ed arrogante.
Tanto è vero – continua il SAPPE – che l’ex ministro degli Interni Minniti e l’attuale Salvini hanno ritenuto la situazione molto delicata, tanto da convocare il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che, ha deciso l’invio di poliziotti e carabinieri a Foggia per far fronte all’emergenza criminale.
Quindi un penitenziario sovraffollato di detenuti all’inverosimile, di cui alcuni molti pericolosi ed emergenti boss senza scrupoli, a cui si fa fronte con un organico di poliziotti largamente insufficiente, e che rende l’Istituto particolarmente fragile ad eventuali situazioni di emergenza.
Ad una di quelle manifestazioni partecipò anche l’ex capo del Dap Santi Consolo che non si preoccupò nemmeno di visitare l’Istituto di Foggia, tanto era il suo disinteresse, nonostante ciò avrebbe scaricato sull’Istituto di Foggia molti problemi.
Per questo salutiamo positivamente la visita del dottor Basentini – evidenzia il sindacato – con la speranza che abbia preso atto della gravità della situazione e provveda con la massima urgenza all’invio di poliziotti nonché di fondi per aumentare la sicurezza del carcere.
Infatti già dall’ingresso nel carcere si può notare la mancanza di qualsiasi sistema di videosorveglianza, nonostante negli anni si siano spesi milioni di euro per attrezzare il penitenziario di telecamere mai installate.
Che fine hanno fatto quei soldi, se lo chiedono i poliziotti ma la risposta non c’è.
Peraltro la cosa assurda è che i delinquenti conoscono tutti i punti deboli del carcere di Foggia, carenza di poliziotti, muro di cinta scoperto, mancanza di un sistema di video sorveglianza, mentre le autorità deputate al controllo del territorio meno”.
Altra richiesta che il SAPPE ha trasmesso al capo delle carceri pugliesi prima e a Basentini poi, è la possibilità di automatizzare alcuni posti di servizio che potrebbero tamponare qualche falla determinata dalla carenza di poliziotti, nonché a migliorare alcune postazioni lavorative completamente degradate.
“La carenza di poliziotti poi – aggiungono -, costringe a trasportare i detenuti negli ospedali o presso le aule di giustizia sotto scorta con gravi rischi alla sicurezza degli operatori, ma anche di incolpevoli cittadini che avrebbero solo il torto di trovarsi in certi posti nel momento sbagliato.
Ci auguriamo – concludono dal SAPPE – che la visita nel carcere di Foggia costringa il capo del DAP a correre ai ripari in quanto la situazione penitenziaria della regione Puglia detiene un sovraffollamento di detenuti di circa il 165%, mentre il dato nazionale non arriva al 20%. Senza dimenticare che nella nostra regione ci sono le carceri più affollate della nazione a partire da Taranto con un sovraffollamento del 210%. Ci aspettiamo perciò dei provvedimenti urgenti, prima che situazione possa esplodere con riflessi tragici per tutti”.