A tre mesi di distanza dal suo esonero Gianluca Grassadonia è tornato sulla panchina del Foggia. Una sfida ancora più grande di quella accettata la scorsa estate con la penalizzazione di meno 8, ora è più determinato che mai. “Siamo felici e contenti del ritorno di Grassadonia – ha annunciato il presidente Lucio Fares -. Ora aspettiamo solo la salvezza sul campo, speriamo che tutto vada come deve andare. Stiamo lavorando alla scadenza del 18 marzo, siamo ottimisti. Vogliamo la compattezza di tutti: staff tecnico, società, tifosi e stampa. Gianluca è la persona giusta in questo momento” – ha ribadito il numero uno del club -.
Il ritorno in rossonero. “Sono qui per aiutare il Foggia, sono un tramite, un aiuto. Ammetto che ci sono state tante difficoltà – ha dichiarato a gran voce Grassadonia -. Essere contestato dopo le prime cinque partite e il pareggio con il Lecce non fu semplice. Ci tengo a non parlare più del passato, non risponderò a nulla, fino al 7 dicembre ho spiegato la mia idea di calcio. Mi piacerebbe che ci fosse una grande compattezza tra noi, calciatori- tifosi-stampa, la stesso che ho visto da casa dopo il mio esonero. Me lo auguro per il bene del Foggia. Per raggiungere l’obiettivo dobbiamo avere una compattezza straordinaria”.
Il nuovo Foggia. Durante il mercato di gennaio sono arrivati il portiere Leali, i difensori Billong, Ingrosso, Ngawa, il centrocampista Greco e c’è stato recupero di Iemmello e Deli. “Ritrovo un Foggia forte, dobbiamo credere tutti nella squadra. Rimpianti? Sì, uno – ammette l’allenatore -. Avrei instaurato un rapporto maggiore con la gente anche se per il mio carattere non è stato così. Vi assicuro che è apparenza, posso sembrare scontroso ma chi mi conosce sa che non sono così fuori da campo”. Chiuso col passato, contano solo presente e futuro. “Dobbiamo vincere le nove partite che restano – non ha dubbi Grassadonia -. Ho trovato una squadra desiderosa di fare ciò che facevamo prima. Sono stati giorni intensi di allenamento, i ragazzi si sono divertiti. Dobbiamo farcela ma i tifosi devono trascinarci fino alla fine. Insieme dobbiamo centrare l’obiettivo”.
E dopo gli atti intimidatori una battuta su Iemmello, l’attaccante ritrovato dopo un lungo infortunio durante il girone di andata. “Lunedì non si è allenato, si sentiva vuoto interiormente, lo capisco. È venuto solo a salutarmi, mi ha detto ‘Non dormo da due notti’ ma dal giorno dopo ha avuto subito una grande voglia di ricominciare. Insomma c’è stata una buona partecipazione da parte di tutti” – ha rassicurato Grassadonia -.
La partita col Cittadella. “Mi aspetto uno Zaccheria caldo che ci supporterà, siamo certi che accadrà questo. Sarà la prima finale da qui a fine campionato – ha spiegato il trainer rossonero -. Sono arrabbiato ma in senso positivo, in tutti deve esserci voglia di rivalsa. Non dobbiamo abbatterci durante la gara, i momenti difficili non mancheranno. Il Cittadella è una squadra che va a mille nelle ultime settimane (tre vittorie di fila). Sulla formazione ho le idee chiare”.
Pro Vercelli un anno fa, il Foggia quest’anno. Grassadonia fu prima esonerato e poi richiamato alla guida dei piemontesi, retrocessi poi in C. “Non c’era unione d’intenti con la società, solo coi tifosi – ha chiarito il mister -. Qui è diverso tutti vogliono e vogliamo aiutare la squadra, sono convinto che accadrà. La salvezza come si ottiene? Dobbiamo vincere almeno cinque gare ed arrivare a quota 40/41 punti”. Out Martinelli, Ingrosso, Camporese e Busellato per squalifica.