Cristian Agnelli bacia il manto dello Zaccheria e si difende dalle critiche che, nonostante i 7 anni in rossonero, fa fatica ad accettare. Sta facendo il giro del web, lo scatto del centrocampista foggiano doc che al termine della gara di ieri contro il Cosenza (1 a 0), si è inginocchiato sul prato dello Zaccheria e dato un bacio sul campo che negli anni ne ha passati di momenti di gloria, alternati a difficoltà e momenti bui. L’iter dalla D alla B, passando per la sconfitta amara dei playoff nel 2016. Quello in corso non è uno degli anni migliori, ma da qui alle prossime dieci partite il capitano è pronto a lottare per salvare il Foggia in B.
L’analisi. “C’era tanta voglia di portare a casa i tre punti – ha commentato il numero 4 nel post gara -. Avevamo un unico pensiero: portare a casa la vittoria”. Non è stata una prestazione brillante da parte dei rossoneri, specie nel secondo tempo. “Siamo consapevoli che si può soffrire meno. Il Cosenza all’inizio ha subito il nostro pressing, poi si sono fatti coraggio con delle buone giocate. Speriamo che questa vittoria ci dia più serenità e ci tolga un po’ di pesantezza. Passo dopo passo stiamo cercando di costruirci un’identità. Da qui alla fine del campionato bisogna lavorare e saper soffrire”
La risposta alle critiche. “Nell’abbraccio di gruppo iniziale non ho voluto dire chissà cosa alla squadra, il pubblico parlava da sé. Ho voluto portare tutti sotto le due curve dopo il riscaldamento – ha spiegato Agnelli -. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicino, tramite un messaggio o un abbraccio. Sui social volano tante cattiverie, in questi giorni anche Allegri (l’allenatore della Juventus) ha disattivato tutti i suoi profili. Io voglio solo il bene della squadra, non voglio gloria o cattiverie. Dopo 7 anni non è mai facile accettarle. Non devo dare spiegazioni, chi mi conosce sa cosa provo. Capisco la paura di retrocedere. Per salvarci dovremmo aspettare l’ultima giornata? Sì, però ci salveremo” – dichiara a gran voce il capitano.