Durissime accuse del sindaco di Cerignola, Franco Metta. Sta facendo discutere un video pubblicato sulla sua pagina Facebook nel quale si scaglia controla Procura di Foggia. Parole cariche di rabbia e incredulità. Metta sta affrontando un periodo piuttosto pesante, soprattutto dopo l’arrivo in Comune della Commissione d’accesso agli atti che dovrà accertare se l’ente subisca o meno condizionamenti mafiosi. Il sindaco si sente nel mirino e sui social si è sfogato così: “Sull’amministrazione comunale ci sono indagini prive di alcun fondamento. Devo esprimere la mia profonda amarezza e il mio grande sconcerto nel constatare che da mesi la Procura della Repubblica di Foggia tiene sotto grande attenzione la mia persona. Se qualcuno fa qualcosa di male è giusto che paghi le conseguenze. Io contesto che si parta dal presupposto di voler arrestare il sindaco, prima di voler trovare qualcosa da contestare”.
E ancora: “Non è ammissibile che si parta dalla volontà di colpire per poi cercare l’occasione per farlo. Sta succedendo questo. È successo già nei mesi scorsi. Tentativi inutili in quanto io non ho nulla da nascondere e da rimproverarmi. Mi hanno pedinato, intercettato, controllato i conti, indagato sulla mia ex moglie, indagato su mia figlia, sulla mia compagna, sui miei amici. Una sorta di mania. Due sono le cose: o sono io ad avere manie di persecuzione o qualcuno ha la mania di perseguitare una persona in vista ed un amministratore come me. Non faccio nomi di chi si è reso protagonista di queste condotte ma sono sconcertato e preoccupato davanti a questa volontà persecutoria. A voi dico tutto e vi confesso – ha aggiunto rivolgendosi ai cittadini -. Questa cosa mi sta togliendo anni di vita. Non è facile constatare che ci sia una tale avversione. Si mobilitano energie solo al fine di provare a incastrare il sindaco che di male non ha fatto niente. Non hanno lasciato tranquillo nessun aspetto della mia vita. Persino la mia passione sportiva è diventata occasione per indagare. Persino il matrimonio di mia figlia è oggetto di indagini. Ho pensato molto a questa dichiarazione. Ho deciso di farla perchè voi sappiate che sono oggetto di questo trattamento assolutamente non giustificato. Mollo? No, anche se la tentazione l’ho avuta”.
Poi ha aggiunto: “Ho portato addosso la mia toga per oltre 40 anni. Ho fatto processi importanti in tutta Italia. Mai avuti incidenti giudiziari per comportamenti non leciti. Francamente mi ha mortificato questo accanimento. Ho pensato più volte ‘ma chi me lo fa fare’. Lo Stato dovrebbe aiutarmi invece non vede l’ora di arrestarmi. Lascerei per non infliggere sofferenze ulteriori a tutti i miei familiari e amici. Poi però ci ripenso e dico che non la posso dare vinta a chi ritiene di dovermi attenzionare in questa maniera. Ho la coscienza a posto e sono nel giusto. Non voglio lasciare questa città senza un’amministrazione. Eppure c’è chi mi odia. La dottoressa, che non nomino, perchè ha tanta avversione verso la mia persona? Una spiegazione me la sono data e avrò prima o poi la possibilità di chiederglielo. Perchè questo trattamento è riservato solo a me e alla città di Cerignola?”
E conclude: “Per quanto tentato, resto al mio posto. Nonostante i dolori e le sofferenze, mi sento un uomo felice. Non ho bisogno di soldi o privilegi ma di avere la coscienza pulita e dedicarmi alla rinascita della mia città. Le persone che amo mi dicono ‘vai avanti’ nonostante subiscano trattamenti che non meritano. Andrò avanti finché loro e la Madonna di Ripalta mi daranno la forza”.